Mosca prepara la risposta alle sanzioni USA

Mosca prepara la risposta alle sanzioni USA
Diritti d'autore 
Di Paolo Alberto Valenti
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il processo del Russiagate mette nel mirino decine di organismi e personaggi legati agli interessi internazionali di Mosca e il Cremlino contrattacca

PUBBLICITÀ

Nel gelo di un inverno che non finsce si alzano forti venti di  guerra fredda tra Russia e Stati Uniti, complice anche una "scottante" spy story in cui inciampa Londra.

Il ritorno della guerra fredda

Mosca assicura di preparare "misure di rappresaglia" per le sanzioni statunitensi annunciate da Washington come reazione alle presunte interferenze di Mosca alle elezioni presidenziali americane del 2016.

Come segnalato di un tweet del Dipartimento del Tesoro americano (OFAC) sono state messe nel mirino diverse entità e 19 persone che collidono con la legge a stelle e strisce e che prevede "Blocco della proprietà per persone impegnate in attività di Cyber attacco".

Il cuoco di Putin

Gli Stati Uniti colpiscono anche la cosiddetta 'fabbrica di troll' di quel Yevgeny Prigozhin, conosciuto come lo chef di Putin che in realtà confezionerebbe prelibatezze non proprio gastronomiche per il Cremlino.

Prigozhin rientra a pieno titolo nella lista delle incriminazioni spiccate il mese scorso dal procuratore speciale Robert Mueller nell'ambito dell'inchiesta Russiagate.

La misura è la prima del genere adottata dopo il potenziamento dei poteri approvati dal Congresso USA proprio per punire Mosca di interferenze informatiche. Nel mirino anche l'agenzia russa di intelligence militare GRU considerata responsabile del cyberattacco noto come NotPetya lanciato nel giugno 2017 di cui aveva fatto le spese anche l'Europa.

La dinamica delle sanzioni

Le sanzioni derivano in particolare dal congelamento dei beni delle persone interessate e dal divieto per le società americane di effettuare transazioni con loro. Sono anche una risposta a diversi attacchi informatici attribuiti dagli Stati Uniti alla Russia, tra cui un tentativo di penetrare il sistema di distribuzione dell'energia. Il Congresso aveva già votato per le sanzioni contro la Russia, ma il Tesoro si era accontentato del 30 gennaio di pubblicare una lista di 200 funzionari russi, senza annunciare misure punitive immediate. L'assenza di sanzioni concrete e la semplice pubblicazione di una lista avevano sollevato dubbi sulla reale volontà dell'amministrazione Trump di applicarle.

Non sembra un caso che l'annuncio delle sanzioni USA sia arrivato poco dopo l'uscita di una dichiarazione congiunta di Londra, Berlino, Parigi e Washington secondo cui la responsabilità di Mosca è l'unica spiegazione "plausibile" per l'avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal nel Regno Unito.

Condividi questo articoloCommenti