Il dramma dei bambini nella Ghouta

Orrore nella Gouta, in Siria orientale. Per l'Onu a soffrirne di più sono i bambini. Sono loro il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro: il regime e i suoi alleati, che continuano a bombardare e le postazioni ribelli. Per Damasco si tratta invece di terroristi che usano i civili come scudi umani. Le organizzazioni umanitarie non possono che fare il conto dei morti vista l'impossibilità di lavorare in mezzo ai combattimenti. Così il direttore dell'Unicef Henrietta Fore: "Ghouta è l'inferno sulla terra per i bambini. I bombardamenti non cessano e i piccoli vedono morte e distruzione. E adesso mannca tutto, dall'acqua al cibo e compariranno le epidemie".
Ma perché la Ghouta sembra essere diventata l'ago della bilancia di questa guerra che non accenna a finire? Perché il territorio è una spina nel finaco del presidente Bashar al Assad. Troppo vicina alla capitale per restare in mano ai ribelli. A dividersi l'area sono formazioni salafite come Jaisj al Islam o Ahra al-Sham sostenute dai sauditi, diramazioni del Free Syrian Army vicine alla Fratellanza Musulmana e sostenute da Turchia e Qatar, qaedisti dell’ex al-Nusra. È una sacca che permette di mantenere una minaccia continua sulla Capitale. Una sconfitta nella Ghouta, ad opera delle forze che si oppongono ad Assad, sembra però nell'ordine delle cose.