La commissione voluta dal presidente Putin è già al lavoro per determinare se lo schianto sia da imputare a inconvenienti tecnici e climatici o se vi sia stato un errore umano
Si continua a scavare alla ricerca di resti umani nei terreni intorno all'aeroporto di Domodedovo, 40 km a sud da Mosca, dove domenica lo schianto di un Antonov di linea ha ucciso sul colpo 71 persone tra passeggeri ed equipaggio di bordo. Al momento, soltanto due dei corpi sarebbero stati ricomposti: a riportarlo è il ministro per le emergenze Vladimir Puchkov, secondo cui servirà almeno una settimana per recuperare e ricomporre le vittime.
Una giornata di lutto è stata indetta nella regione sudoccidentale di Orenburg, dove il volo era diretto: nel frattempo, mentre il ministro dei trasporti russo Maxim Sokolov ha confermato ritrovamento della seconda scatola nera, la Saratov airlines - compagnia aerea responsabile del volo - ha deciso di sospendere preventivamente, in attesa di accertamenti, tutti i velivoli Antononov AN-148, la stessa sigla recata dall'aereo precipitato.
Ma lo stesso presidente Russo Vladimir Putin ha ordinato la formazione di una commissione speciale di inchiesta per appurare la dinamica e le cause dell'incidente: al momento, gli investigatori sono occupati a determinare se il disastro sia dipeso da inconvenienti tecnici e condizini climatiche avverse, o se invece sia da imputare a un errore umano.