Catalogna: ascesa, caduta, esilio e risalita di Puigdemont

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Di Cristiano Tassinari
Catalogna: ascesa, caduta, esilio e risalita di Puigdemont

Carles Puigdemont alza il pollice e canta vittoria, per il risultato del suo partito, Junts per Catalunya, la seconda forza politica della Catalogna. Dal fatidico referendum del 1.ottobre sono passati 82 giorni: ascesa, caduta, esilio e risalita per il presidente catalano uscente. Ma potrebbe essere anche il nuovo presidente. Le forze indipendentiste, se coalizzate, avrebbero la maggioranza. 70 seggi su 135. Dalla sua roccaforte di Bruxelles, osannato dai suoi fedelissimi, Puigdemont lancia messaggi forti.

"La Repubblica catalana ha battuto la Monarchia e l'articolo 155"

Carles Puigdemont Junts per Catalunya

"La Repubblica Catalana ha battuto la Monarchia e l'articolo 155. Adesso spero che l'abbiano capito. Devono capirlo. Lo stato spagnolo è stato sconfitto. Rajoy e i suoi alleati hanno perso e sono stati respinti dai catalani. Hanno perso le elezioni che hanno voluto per legalizzare il colpo di stato che hanno fatto con l'articolo 155".

La terza forza politica in Catalogna ora è rappresentata da Esquerra Republicana, partito di sinistra: il suo leader, Oriol Junqueras, è ancora in carcere. A farne le veci, l'altra leader Marta Rovira, insieme a Raul Romeva, già consigliere agli affari esteri e Carme Forcadell, ex presidente del Parlamento catalano.

"I cittadini della Catalogna hanno votato per la Repubblica", esulta Marta Rovira.

Per la potenziale maggioranza degli indipendentisti servono anche i 4 seggi, seppur in calo, del Cup, partito anticapitalista, di Carlos Riera.