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L'analisi: "tra Russia e Turchia patto d'interesse"

L'analisi: "tra Russia e Turchia patto d'interesse"
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Di Euronews
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Euronews ha chiesto al professor Victor Nadein-Raevsky, direttore dell'Istituto di Scienze Politiche del Mar Nero, dove condurrà la ritrovata amicizia tra Mosca e Ankara

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Il quinto incontro tra Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan del 2017 è la conferma che tra Turchia e Russia è tornato il sereno, dopo l’abbattimento del jet russo del 24 novembre 2015. Conferma che arriva anche dall’acquisto, da parte di Ankara del sistema missilistico S400 da Mosca e dalla ripresa delle esportazioni. E sulle coste turche si attendono 5 milioni di turisti russi.

Euronews ha chiesto al professor Victor Nadein-Raevsky, direttore dell’Istituto di Scienze Politiche del Mar Nero, dove condurrà questa nuova amicizia tra Russia e Turchia.

“Erdogan viene in Russia per continuare a sviluppare le relazioni bilaterali. La Turchia è interessata ad una cooperazione molto stretta con la Russia su diversi aspetti. Nell’agricoltura c‘è una ripresa totale dei rapporti, così come nel settore delle costruzioni e nella consegna delle materie prime all’industria turca – spiega Nadein-Raevsky – L’altra questione è quella siriana, con la Turchia che chiede confini sicuri lungo quello che chiamo il Kurdistan turco. Sul tavolo ci sono anche la discussione per la collaborazione militare e la questione del Nagorno Karabach: i turchi desiderano parlarne e ritagliarsi il ruolo di mediatori. Ma gli armeni non sono pronti per questo”.

“Erdogan, così come la maggior parte dei turchi, è interessato a consolidare buone relazioni, anche perché la Turchia è abbastanza isolata – conclude il direttore dell’Istituto di Scienze Politiche del Mar Nero – Ecco perché per esempio che Ankara ha deciso di acquistare i missili S400, perché non ha potuto comprare i Patriot o altri sistemi più avanzati. Questo acquisto è stato fatto nonostante tutto e sono già stati versati i primi pagamenti”.

Infine, le politiche energetiche, con la realizzazione dell’oleodotto Turkish Stream, la costruzione della centrale nucleare di Akkuyu, appaltata ai russi e le forniture di gas che Gazprom garantisce alla Turchia ogni anno.

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