Francia: elettori indecisi e il futuro è un'incognita

Elettori indecisi, nuovi movimenti con il fiato sul collo dei partiti tradizionali, la minaccia di attacchi terroristici, il senso di attesa e la curiosità del mondo intero. Mai nella storia della Repubblica francese, l’atmosfera intorno alle elezioni presidenziali era stata così tesa e sospesa. Le voci di alcuni elettori raccolte a Lione, domenica 23 aprile all’alba: “Cosa aspettarsi? Che il prossimo sia migliore del precedente e sarà facile perché il presidente in carica non ha fatto niente di niente. Io non volevo votare, ma alla fine ci andrò” – dice un’uomo.
“È la prima volta che sono così indecisa. Oggi è veramente difficile scegliere” – è in dubbio una donna.
“Non so se c‘è qualcuno che può fare qualcosa. È tutto da ricostruire, a livello comunitario noi agricoltori, dipendiamo così tanto dall’Europa, ma non abbiamo il nostro destino in mano” – si lamenta un ambulante.
Difficile scegliere, dunque, altrettanto difficile intuire cosa riserva il futuro:
“Speriamo di andare meglio, un po’ meglio e che quelli che lavorano siano retribuiti equamente” – auspica un uomo.
“Non so se possiamo aspettarci qualcosa o no subito. Ho come l’impressione che, chiunque diventi presidente, non possa fare molto. Quindi la scelta di questo pomeriggio si fa difficile…e purtroppo c‘è il rischio che si voti per dispetto” – avverte una donna.
Le urne resteranno aperte fino alle 19, alle 20 nelle grandi città, dopodiché al via lo scrutinio che potrebbe riservare sorprese.
Simona Volta, euronews: “Con più di un quarto degli elettori che alla vigilia del voto non avevano ancora deciso a chi dare la loro preferenza e un tasso di astensione che potrebbe avvicinarsi al record del 28%,registrato nel 2002, il primo turno delle presidenziali francesi si annuncia più incerto che mai”.