Due anni dopo il disastro dell’aereo Germanwings con 150 morti, la procura di Duesseldorf ha reagito alle accuse del padre del copilota Andreas Lubitz.
Due anni dopo il disastro dell’aereo Germanwings con 150 morti, la procura di Duesseldorf ha reagito alle accuse del padre del copilota Andreas Lubitz. L’uomo ha annunciato per oggi una conferenza stampa con l’obiettivo di confutare la tesi della depressione del figlio. Le accuse insistono anche sul fatto che gli inquirenti non avrebbero dovuto sequestrare le cartelle cliniche, per un esplicito divieto di sequestro.
“I parenti sono scioccati da questa notizia sono letteralmente senza parole. Vogliono che le commemorazioni si svolgano nel rispetto del dolore” spiega dice l’avvocato Elmar Giemulla che rappresenta le famiglie delle vittime.
Secondo gli investigatori, invece, non ci sono invece dubbi: Andreas Lubitz. ha intenzionalmente fatto schiantare l’aereo contro le Alpi francesi il 24 marzo 2015. Il procuratore Christoph Kumpa ha replicato che il sequestro della cartella clinica è avvenuto in seguito a decreto giudiziario del tutto legale. Intanto la conferenza annunciata dal padre di Lubitz rischia di oscurare le cerimonie in memoria delle vittime del disastro aereo, che come lo scorso anno si terranno a le Vernet, in Francia, a pochi chilometri dal luogo dello schianto.
Germanwings crash in French Alps, in pictures https://t.co/51YKXxDMECpic.twitter.com/5dPiscslyP
— OneNewsSource (@OneNewsSource) March 23, 2017