Montano proteste e condanna internazionali. L'ONU: "Oltrepassati i limiti del tollerabile". Idranti sulla folla in Turchia
Alla piazza che si infiamma e alla condanna internazionale per gli arresti dei vertici del partito pro-curdo HDP, Ankara replica rigettando o mettendo a tacere ogni critica.
#BREAKING Clashes continue between protesters & Turkish police soon after Turkey arrests pro-Kurdish party leaders #HDP#Ankara#Diyarbakirpic.twitter.com/sOeS87FlYr
— Botin Kurdistani (@kurdistannews24) 4 novembre 2016
In questo video alcuni momenti delle tensioni fra manifestanti e forze dell’ordine ad Ankara
Fermi e ricorso agli idranti per disperdere la folla hanno accompagnato manifestazioni a Istanbul, Ankara e in altre città. Arrestato nel quadro di un’inchiesta anti-terroristica insieme a dieci deputati e all’altra co-leader dell’HDP, Selahattin Demirtas ha affidato al suo avvocato una lettera, in cui denuncia una “nuova fase del colpo di stato condotto dal governo e dal Presidente” e promette che continuerà a sostenere la loro lotta per la “libertà, la pace e la democrazia”. E proprio di quest’ultima, il partito aveva in giornata intonato il de profundis, denunciando l’accaduto come “fine della democrazia”.
The End of #Democracy in #Turkey#FreeHDPnowhttps://t.co/HywMamCZHKpic.twitter.com/it9xR1kjjx
— HDP English (@HDPenglish) 4 novembre 2016
Manifestazioni in tutta Europa. L’HDP: “È la fine della democrazia”
Die Pro- #HDP Demo in #Wien hat sich vor wenigen Minuten vor der türkischen Botschaft aufgelöst. pic.twitter.com/4XsPCIByci
— neuwal (@neuwalcom) 4 novembre 2016
A Vienna una delle tante manifestazioni pro-curde che nella giornata di venerdì si sono tenute in diverse città europee
E mentre da Francoforte a Parigi, la protesta rimbalza anche sulle piazze interazionali, Berlino e Copenhagen passano ai fatti e richiamano i propri ambasciatori. “Si è andato oltre il tollerabile”, il commento con cui l’Agenzia ONU per i diritti umani fa eco alla dura condanna di Bruxelles.
Martin Schulz: “L’azione di Ankara rimette in discussione le basi del rapporto con la UE”
My statement on the detention of @HDPgenelmerkezi leaders and MPs pic.twitter.com/dWtK54DqfQ
— EP President (@EP_President) 4 novembre 2016
“Gli arresti di oggi – scrive in un comunicato il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz – mandano un segnale preoccupante sullo stato del pluralismo politico in Turchia (…). L’azione del governo (ndr: turco) rimette in discussione le basi di una relazione sostenibile fra Unione Europea e Turchia”.
Ma Ankara replica: “Non accettiamo lezioni di democrazia né dall’Unione Europea, né da altri paesi”.