Crisi Turchia-Ue sull'accordo sui profughi

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Erdogan vuole l'abolizione dei visti, Bruxelles un allentamento delle leggi anti-terrorismo. Ed è stallo

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Non ci piace quel che sta succedendo in Turchia, ma dobbiamo continuare a collaborare sulla questione dei migranti. È il messaggio del ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schaeuble in riferimento all’accordo siglato fra Bruxelles e Ankara a Marzo.

La reazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan non si è fatta attendere: “La questione delle migrazioni dalla Siria, dovute alla crisi umanitaria, fa tremare di paura tutta l’Europa – ha detto -. La nostra nazione si sta prendendo carico di 3 milioni di profughi, mentre i paesi europei non possono prendersi carico di 3, 5 o 10 mila persone. Gli equilibri europei sono stati stravolti. Hanno quasi sospeso il rispetto dei diritti umani”.

#Erdogan: #Turkey will stop taking refugees from EU if it fails to waive visa restrictions for Turks KadriGursel</a> <a href="https://t.co/gTB7vHWZE4">https://t.co/gTB7vHWZE4</a></p>&mdash; Al-Monitor (AlMonitor) 16 agosto 2016

Alla radice della crisi c‘è la questione dei visti. L’accordo sui profughi ne prevedeva l’abolizione per i cittadini turchi in viaggio in Europa per il mese di giugno.

Il ministro tedesco agli affari europei ha così spiegato la ragione del ritardo: “La Turchia si trova di fronte a un cammino molto lungo e difficile. I criteri per l’adesione all’Unione europea devono essere rispettati, e al momento questo non sta avvenendo. Ma voglio sia chiaro che vogliamo e abbiamo bisogno di una Turchia europea”:

Bruxelles vuole prima che Ankara ammorbidisca le leggi anti-terrorismo. Impossibile, ribatte Erdogan, soprattutto dopo il tentato colpo di Stato di luglio.

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