Amnesty International: non esistono milizie islamiste 'buone' in Siria

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Di Lilia Rotoloni
Amnesty International: non esistono milizie islamiste 'buone' in Siria

In Siria, esecuzioni sommarie e torture sono all’ordine del giorno anche fra le milizie islamiste cosiddette moderate e appoggiate dalla comunità internazionale in funzione anti-Damasco.

Fra le vittime giornalisti, operatori umanitari, anche bambini

Philip Luther Amnesty internationa, Direttore per il programma in Medioriente e Nord-Africa

Un rapporto di Amnesty international chiede che vengano ritirati fondi e sostegno militare ai movimenti responsabili di crimini di guerra.

Philip Luther è il Direttore per il programma in Medioriente e Nord-Africa:

Abbiamo prove di abusi perpetrati da cinque gruppi armati: il Fronte Al Shamia, il Movimento Nour al-Din al-Zenki e la Divisione 16 ad Aleppo. Tutti fanno parte della coalizione che ha conquistato la città. Gli altri sono il Fronte al-Nusra e Aharar al-Sham, presenti ad Idlib. Questi ultimi fanno parte della coalizione Esercito della conquista. Fra le vittime di questi gruppi armati di opposizione, ci sono, giornalisti, operatori umanitari, attivisti politici, e, in alcuni casi, anche bambini.

Non esistono milizie buone e milizie cattive

Secondo l’organizzazione umanitaria questi gruppi hanno ricevuto appoggio dal Qatar, dall’Arabia saudita, dalla Turchia e dagli Stati uniti.

Nel corso dei negoziati di pace sulla Siria, c’era stata una controversia fra Washington e Mosca. Per quest’ultima tutti i gruppi ribelli in armi erano potenziali terroristi da bombardare, Washington voleva invece risparmiare alcune milizie, sulle quali puntava per il rovesciamento del regime di Damasco, come il Fronte al Nusra, seppure notoriamente affiliato ad Al Qaeda.

Oltre all’ondata senza precedenti di rapimenti, torture e esecuzioni sommarie di cui è vittima la popolazione civile c‘è anche il problema della scarsità di cibo.

Il Programma alimentare mondiale ha potuto raggiungere 18 località siriane sotto assedio, fra cui due, non lontane da Damasco, cui gli aiuti dell’Onu non arrivavano dal 2012.

Secondo il Programma alimentare mondiale oltre 60mila persone, fra cui molte donne e bambini, hanno bisogno immediato di aiuti, mentre i civili che vivono sotto assedio militare in Siria sono almeno 600mila.