Il caso Jan Boehmermann sta alimentando una nuova faida tra i partner della Grande coalizione tedesca. Ieri, il governo aveva concesso
Il caso Jan Boehmermann sta alimentando una nuova faida tra i partner della Grande coalizione tedesca.
Ieri, il governo aveva concesso l’autorizzazione a procedere penalmente contro il comico, che in tv aveva dato del “perverso” e dello “zoofilo” al presidente turco Erdogan.
Determinante il voto di Angela Merkel, su cui puntano ora il dito gli alleati socialdemocratici.
“Dopo attenta riflessione, i ministri della SPD hanno votato contro l’autorizzazione a procedere – afferma il titolare degli Esteri, Steinmeier – Ma, trovandoci in una situazione di parità, il voto della cancelliera è stato decisivo. Restiamo dell’idea che quell’autorizzazione, sulla base del paragrafo 104 del codice penale, non avrebbe dovuto essere concessa”.
Merkel si è impegnata ad abolire il suddetto antiquato paragrafo che, in caso di denuncia di un capo di Stato straniero, prevede che il governo autorizzi un procedimento penale.
Ma ha anche sottolineato che l’autorizzazione a procedere non sottende né un pregiudizio nei confronti della persona coinvolta, in questo caso il comico Boehmermann, né tantomeno un tentativo di limitare la libertà degli artisti di esprimere le loro opinioni.
Una spiegazione che non convince quanti accusano la cancelliera di essersi piegata ai diktat di Ankara, partner indispensabile per gestire l’emergenza rifugiati.