L'ombra della Brexit sull'economia mondiale. L'FMI taglia le stime

L'ombra della Brexit sull'economia mondiale. L'FMI taglia le stime
Di Diego Giuliani
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Altolà del capo economista del Fondo Monetario Internazionale: "Gravi rischi regionali e globali"

La crescita è troppo lenta, da troppo tempo. Non c'è più spazio per l'errore

Rischio Brexit da una parte e crisi dei paesi emergenti dall’altra. Il contesto politico ed economico internazionale tinge di scuro le previsioni del Fondo Monetario Internazionale per il 2016 e lo induce a tagliare le precedenti stime. “Un’uscita del Regno Unito dalla UE – è l’altolà – provocherebbe gravi danni regionali e globali”.

“Un voto in favore della Brexit – ha detto il capo economista dell’FMI, Maurice Obstfeld – condurrebbe a un processo di ridefinizione degli accordi con l’Europa di due anni. L’esito è oggi imprevedibile ma in ogni caso, difficilmente i rapporti fra Regno Unito e Unione Europea finirebbero per non risentirne. E l’impatto sarebbe considerevole non solo per il Regno Unito, ma anche per i suoi partner europei e, più globalmente, per tutti i paesi coinvolti dall’architettura degli accordi di oggi”.

Per il Regno Unito, l’FMI ha tagliato le stime di crescita del 2016 all’1,9%, dal 2,2 di gennaio. In calo anche le previsioni sulla crescita mondiale, che perdono due decimi di punto dal 3,4%, stimato a inizio anno.

“La crescita globale prosegue ma a un ritmo sempre più deludente – ha detto Obstfeld -. E questo espone l’economia mondiale a maggiori rischi. Nel complesso la crescita è stata troppo lenta, per troppo tempo”.

Una recessione globale non sarebbe ancora all’orizzonte, ma se si continua così non sarà da escludere. Uno scenario che fa dire ad Obstfeld che “non c‘è più spazio per l’errore”.

Non fa eccezione l’Italia, per cui l’FMI prevede un incremento del PIL dell’1%, due decimi di punto al di sotto delle recenti previsioni del governo.

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