Margaritis Schinas, portavoce presidente Commissione europea: "Mi avete chiesto come sta il presidente Junker, credo di poter dire solo che è triste".
Il premier olandese Mark Rutte tace. E a chi gli chiede ancora e ancora cosa succederà dopo il “No” del referendum sull’accordo di associazione dell’Ucraina all’Unione europea, ripete che “l’ha già detto”, che “tutti i commenti sono già stati fatti e nei prossimi giorni settimane e mesi, si lavorerà per trovare una soluzione”.
Festeggiano gli euroscettici, che considerano questo “No” una vittoria, ovvero l’inizio della fine per l’Unione europea come twittato dal leader euroescettico Geert Wilders. Il risultato ha galvanizzato tutte gli omologhi nell’europarlamento che rilanciano l’appuntamento del Brexit, il referendum in Gran Bretagna sulla permanenza nell’Unione europea, considerata l’occasione per un nuovo decisivo trionfo.
Margaritis Schinas, portavoce presidente Commissione europea: “Mi avete chiesto come sta il presidente Junker, credo di poter dire solo che è triste”.
La stessa tristezza che si respira a Kiev, visto che il verdetto olandese per quanto non vincolante raffredda entusiasmi e marcia del Paese per l’ingresso nell’orbita europea. L’Ucraina comunque non getta la spugna, ha fatto sapere il presidente Poroshenko.