La paura dei migranti a Idomeni: dopo Bruxelles giro di vite su di noi

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Di Euronews
La paura dei migranti a Idomeni: dopo Bruxelles giro di vite su di noi

L’eco degli attentati di Bruxelles è giunta fino a Idomeni, nel campo profughi dove migliaia di rifugiati sperano di attraversare la frontiera tra Grecia e Macedonia e incamminarsi lungo la rotta Balcanica in direzione del nord Europa.
Alla barbarie del terrorismo i profughi sono abituati, temono però che gli eventi di martedì possano portare a un’ulteriore giro di vite e siano d’ostacolo ai propri progetti europei.

“Mi dispiace per quello che è accaduto, come a tutti qui; siamo profondamente colpiti dagli eventi di Bruxelles. Siamo fuggiati dalla Siria per gli stessi motivi, abbiamo lasciato il nostro Paese, le nostre città a causa dell’Isis e dei kamikaze, condividiamo uno stesso e tragico destino”.

“Siamo contrari alla violenza, siamo profughi, le nostre case sono state distrutte, non avevamo cibo, acqua; razzi e proiettili passavano sopra le nostre teste, cos’altro potevamo fare?”.

Dopo i tragici eventi del 13 novembre, in effetti, molti Paesi hanno deciso di chiudere le frontiere, la Francia è stata la prima:

François Hollande, presidente francese:

“La seconda decisione che ho preso è di chiudere le frontiere: dobbiamo essere sicuri che nessuno possa entrare e minacciarci”.

Una misura presa in seguito da altri Paesi una volta che il sospetto che tra i profughi possano essersi infiltarti anche terroristi è diventato quasi certezza.

Stando poi a alcune rivelazioni del New York Times, un rapporto del ministero dell’Interno francese precisa che il terrorista Abdelhamid Abaaoud, ucciso nel corso dell’assalto a Saint Denis, il 17 novembre scorso,
è entrato in Europa con altri 90 terroristi proprio appofittando della crisi dei migranti.

E all’indomani dei fatti di Bruxelles, la Polonia ha detto in modo netto che non accoglierà “profughi”: https://francais.rt.com/international/17868-pologne-refuse-daccueillir-migrants-attentat-bruxelles

A Idomeni intanto da giornisi parla di crisi umanitaria che ha ormai raggiunto il suo culmine e il governo greco teme per l’incolumità vecchi e bambini, quest’ultimi sono migliaia.

“Quanto è accaduto in Belgio avrà delle ripercussioni molte dure su di noi. Renderanno le cose più difficili per la gente qui. Ma non abbiamo niente da perdere e tenteremo il tutto per tutto”.