L'Universo è meno sconosciuto: 'viste' le onde gravitazionali, un successo anche italiano

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Einstein aveva ragione. Due gruppi di scienziati in Italia e negli Stati Uniti hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali: increspature

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Einstein aveva ragione. Due gruppi di scienziati in Italia e negli Stati Uniti hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali: increspature nel “tessuto” dello spaziotempo, perturbazioni del campo gravitazionale, arrivate sulla Terra dopo essere state prodotte da un cataclisma astrofisico avvenuto nell’universo profondo.

Questo conferma un’importante previsione della Relatività Generale di Albert Einstein del 1915, e apre uno scenario di scoperte senza precedenti sul cosmo.

“Queste onde gravitazionali sono state prodotte dalla collisione di due buchi neri che si sono riuniti, si sono fusi per formare un unico buco nero circa 1,3 miliardi di anni fa – ha annunciato David Reitze, direttore esecutivo di LIGO – Sono stati rilevati da LIGO, uno strumento progettato per dare la caccia alle onde gravitazionali, che è il dispositivo di misurazione più preciso mai costruito”.

Buchi neri, supernove e stelle di neutroni sono i nuovi oggetti che adesso è possibile vedere e ‘ascoltare’, ma il prossimo traguardo sarà conoscere l’universo com’era immediatamente dopo il Big Bang. C‘è chi immagina di poter scoprire i cunicoli spazio-temporali.

“Ci permetterà di costruire gli strumenti che da una stazione spaziale rileveranno le onde gravitazionali, indagheranno i segnali, studieranno la fonte dei segnali e ci permetteranno di esplorare l’universo in modo diverso”, spiega José Mendes, ingegnere operazionale dell’Esa.

La scoperta delle onde gravitazionali è l’ultimo di una lunga serie di successi della fisica italiana. Sono i frutti della Scuola Italiana di Fisica che, dai tempi del gruppo di Enrico Fermi è passata dall’esplorazione dell’infinitamente piccolo, allo studio della cosmologia.

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