Turchia al voto, nuovo referendum su Erdogan con la paura della violenza

Turchia al voto, nuovo referendum su Erdogan con la paura della violenza
Di Salvatore Falco

385 mila agenti a presidiare i seggi in Turchia che torna al voto tra timori di violenze e con il sud-est curdo quasi in stato d’assedio. Un voto ad

385 mila agenti a presidiare i seggi in Turchia che torna al voto tra timori di violenze e con il sud-est curdo quasi in stato d’assedio.

Un voto ad alta tensione dopo che il 7 giugno l’Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan ha perso la maggioranza per governare da solo.

Secondo i sondaggi, il partito di governo, che ricandida Ahmed Davutoglu, è stimato tra il 39 e il 43%. L’esito finale potrebbe essere molto simile a quello di giugno, ma il clima di paura dopo la strage del 10 ottobre ad Ankara potrebbe influenzare il voto in 39 collegi contesi.

La mancanza di una maggioranza assoluta all’Akp potrebbe aprire le porte del governo ai nazionalisti. Gli eredi dei Lupi Grigi dovrebbero superare il 13% dei consensi.

Pronto a un governo di coalizione anche il candidato premier del partito socialdemocratico, Kemal Kilidaroglu. In crescita rispetto al voto del 7 giugno, il Chp potrebbe raggiungere il 25%.

Il movimento filo-curdo di Selahattin Demirtas sarebbe di nuovo nettamente sopra la soglia di sbarramento del 10%. “Siamo a un bivio”, dice il leader dell’Hdp che entrando a giugno in parlamento ha sconvolto i piani di Erdogan.

La Turchia è chiamata ancora una volta a un referendum sul Presidente. Negli ultimi giorni è arrivata anche l’ennesima stretta sulla stampa di opposizione, con tv e giornali ostili e legati al suo nemico, Fethullah Gulen, censurati e commissariati.

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