Una delegazione dell’Aiea, formata da cinque funzionari, è arrivata a Teheran per continuare e ispezioni circa l’uso del nucleare iraniano. La visita
Una delegazione dell’Aiea, formata da cinque funzionari, è arrivata a Teheran per continuare e ispezioni circa l’uso del nucleare iraniano. La visita segue un’altra ispezione, della settimana passata, effettuata dal capo dell’Aiea, Yukiya Amano. Questi controlli si effettuano parallelamente alle discussioni in corso a Vienna.
La nostra inviata ha intervistato uno dei responsabili della Casa bianca per i negoziati. Lo statunitense Alan Eyre: “ Abbiamo bisogno di un buon accordo, ma non siamo davvero con l’acqua alla gola e non abbiamo fretta, di accettare qualsiasi cosa. Dobbiamo lavorare seriamente, ma andare passo dopo passo. Vogliamo trovare un accordo questo martedì, ma, se non dovesse accadere, potremmo posporre tutto. Molte le ipotesi sono sul tavolo”
Washington vuole una soluzione da sottomettere al congresso, ma anche ribadire l’embargo nella risoluzione che scaturirà dall’accordo. Altri paesi come la Francia sperano invece che l’embargo cada per poter tornare a fare affari con uno dei pochi mercati vergini rimasti al mondo.
“I negoziati sono dunque entrati in una fase cruciale”, dice la nostra inviata. “Il clima che si respira è di una calma assai tesa. Tutti gli sguardi sono concentrati su questo hotel a Vienna che potrebbe sciogliere, dopo oltre un decennio, il nodo gordiano dei negoziati con l’Iran”.