Contro la violenza razzista della polizia sono scesi di nuovo in piazza gli ebrei israeliani di origini etiopi. Disordini a Gerusalemme e Tel Aviv
Contro la violenza razzista della polizia sono scesi di nuovo in piazza gli ebrei israeliani di origini etiopi. Disordini a Gerusalemme e Tel Aviv. Sette agenti e tre dimostranti sono rimasti feriti in violenti scontri con le forze dell’ordine a Tel Aviv dove in duemila si sono riversati nel cuore della città. Ad accendere la miccia della protesta è stato un video, ripreso dalle telecamere di sicurezza, che mostra due poliziotti usare violenza contro un soldato etiope in uniforme.
‘‘Perché non possiamo avere una vita normale, se noi stiamo bene, significa che tutto il popolo israeliano sta bene’‘, dice un dimostrante. “Né bianchi, né neri, siamo tutti esseri umani”: è l’unico grido che unisce la folla.
Sono 120mila gli ebrei di origine etiope che vivono in Israele. Il processo di integrazione è stato tutt’altro che facile: il premier Benjamin Netanyahu ha promesso che nelle prossime ore incontrerà i rappresentati della comunità etiope e Damas Pakada, il soldato etiope vittima della violenza della polizia.