Sorrisi di circostanza a parte, i ministri dell’Eurogruppo hanno perso la pazienza con la Grecia e soprattutto con il titolare delle Finanze, Yanis
Sorrisi di circostanza a parte, i ministri dell’Eurogruppo hanno perso la pazienza con la Grecia e soprattutto con il titolare delle Finanze, Yanis Varoufakis. Il vertice di Riga si è concluso con un avvertimento al governo di Atene che suona come un ultimatum: senza una lista esaustiva delle riforme in programma entro l’11 maggio, la Grecia non vedrà un centesimo di euro: sarà, di fatto, sola di fronte al rischio default.
“E’ stata una discussione accesa – ha spiegato il presidente dell’Eurgruppo Dijsselbloem, senza nascondere il malumore – Due mesi fa, abbiamo raggiunto un accordo di principio e speravamo oggi di avere un risultato positivo su cui prendere una decisione, ma siamo molto lontani. E voglio ribadire che un accordo dettagliato è indispensabile, prima di ogni nuovo esborso finanziario”.
Del governo Tsipras si fida sempre di meno anche la Banca centrale europea: gli istituti di credito greci continueranno ad accedere alla liquidità di emergenza fin tanto che saranno solventi, ha detto Draghi. Ma ha anche precisato che gli alti rendimenti sui bond sovrani rischiano di distruggere il collaterale usato dalle banche per finanziarsi.