Messa alle strette dal conflitto nell’est del Paese e dalla crisi economica, l’Ucraina sta per aprire i negoziati per la ristrutturazione del suo
Messa alle strette dal conflitto nell’est del Paese e dalla crisi economica, l’Ucraina sta per aprire i negoziati per la ristrutturazione del suo debito, cresciuto a dismisura nell’ultimo anno.
La ministra delle Finanze ucraina, Natalie Jaresko, dice di sperare in una soluzione entro due mesi. Ma il Fondo monetario internazionale, che ha appena accordato a Kiev una linea di credito da 17 miliardi e mezzo di dollari in quattro anni, considera ad alto rischio il piano di aiuti internazionale per il Paese.
Il premier ucraino Arseniy Yatseniuk tenta di rassicurare i creditori: “Ogni decisione presa dal nostro governo – ha detto – è stata sostenuta dal Parlamento, approvata dal nostro presidente e appoggiata dai nostri partner occidentali”.
Il piano di aiuti, di cui il prestito dell’Fmi è parte integrante, potrebbe ammontare a 40 miliardi di dollari fino al 2019. Ma restano dei problemi, come sottolineano alcuni analisti.
“Quest’anno, l’Ucraina potrà attingere a dieci miliardi messi a disposizione dall’Fmi – spiega Mykhailo Kukhar – Basteranno a salvarci dal default, ma non potranno coprire nessuna delle nostre spese correnti, come programmi sociali, difesa, o pagamento degli stipendi. Serviranno soltanto a coprire gli obblighi contratti in valuta estera”.
Secondo l’Fmi, il debito pubblico ucraino toccherà quest’anno il 94% del Pil. I negoziati potranno associare i creditori privati del Paese a quelli pubblici, come la Russia, a cui Kiev deve 3 miliardi di dollari entro la fine dell’anno.