Il parlamento greco vota per il presidente, legislatura a rischio.

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Di Euronews
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Tre scrutini a disposizione. Nei primi due servono 200 voti, nel terzo 180. L'unico candidato è quello del governo, Stavros Dimas. Syriza punta alle elezioni anticipate.

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Primo appuntamento mercoledì 17 dicembre con l’elezione del capo dello Stato in Grecia. Anticipata, per volere del governo, di circa due mesi rispetto alla data originaria del 15 febbraio.

Quasi certo che occorrerà andare anche al secondo e al terzo scrutinio, fissati rispettivamente al 23 e 29 dicembre. Se anche questi dovessero fallire, si andrà alle elezioni.

L’analista politico Giorgos Papachristos ritiene che “può darsi nell’ultimo, cruciale voto, il 29 dicembre, qualcuno dell’opposizione possa cambiare il proprio voto. Ma, se le cose restano come ora, credo sia impossibile per questo parlamento eleggere un nuovo presidente”.

Quella del premier Antonis Samaras è una mossa azzardata. La sua maggioranza è risicata: 155 parlamentari su 300. Alle prime due votazioni ne occorrono 200 per eleggere il successore di Karolos Papoulias. Alla terza ne basterebbero 180, ma anche quella è una quota difficile da raggiungere.

Come fa intendere uno degli indipendenti, l’ex socialista Markos Bolaris: “anticipare l’elezione del presidente è un tentativo del governo di allungare la propria vita. Ma questo allungherebbe solo la durata dell’austerità che sta distruggendo l’economia greca”.

L’unico candidato è quello di emanazione governativa, l’ex commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas di Nuova Democrazia, più volte ministro in passato.

Le opposizioni non ne hanno proposti altri. Syriza in testa, che conta sul fallimento del tentativo di Samaras per arrivare a elezioni anticipate e vincerle. Il partito di Alexis Tsipras è forte di sondaggi ampiamente favorevoli. L’ipotesi spaventa, invece, gli operatori finanziari, che stanno fortemente penalizzando Atene.

“Non è la prima volta nella storia della Grecia moderna – sottolinea il corrispondente di euronews Giannisis Stamatis – che potrebbero occorrere tre voti per eleggere il presidente della Repubblica. Ma è la prima volta che un’elezione del presidente avvicina così tanto a un voto politico anticipato, che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro del Paese”.

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