Premi WISE 2014: gli altri tre progetti vincitori. "Educare in modo innovativo"

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Egitto: un centro per bambini di strada

Molti bambini si ritrovano a vivere per strada, giorno e notte, alle prese con violenza, delinquenza, senza alcun accesso all’istruzione. Ora c‘è un progetto in Egitto che può aiutarli.

Il Cairo è una delle capitali più sovrappopolate al mondo. Con un tasso di povertà altissima. Secondo l’Alto Commissiariato per i Rifugiati dell’Onu oltre un milione di bambini vive per strada. Ad aiutarli i volontari di FACE, un gruppo di sostegno per i bimbi senza casa.

Tutte le notti, gruppi di volontari si prendono cura di questi bambini che pesso dormono durante il giorno e restano svegli la notte, proprio quando la città diventa più pericolosa.

Non è un lavoro semplice. I volontari devono conquistarsi la fiducia dei piccoli e convincerli ad andare al Centro “Al-Salaam”. Il personale valuta la situazione di ogni bambino cercando per ciascuno di loro un programma appropriato. Qui i bimbi possono mangiare, lavarsi, e sopratuttto possono giocare e imparare.

Aperta nel 2007, questa struttura al Cairo, finora ha accolto oltre 28.000 bambini. Molti sono tornati a scuola, hanno ripreso in parte una vita più normale. Per molti il futuro è appena iniziato. Per altri può iniziare ora.

Australia: creatività per l’integrazione dei bimbi immigrati

Musica, teatro e danza: discipline creative in grando di migliorare i risultati di apprendimento. Non tutti i bambini però possono seguire questi corsi. Scopriamo insieme cosa propone questo progetto australiano.

Akot ha 11 anni, è arrivato in Australia dal Sudan. Abita in un quartiere di Melbourne dove vivono immigrati e famiglie a basso reddito. La scuola che Akon frequanta, “Sacro Cuore”, non può permettersi corsi di musica o di arte. Qui entra in azione l’ONG con il suo progetto innovativo.

“Noi esistiamo perché crediamo che tutti i bambini dovrebbero avere accesso a corsi di arte, musica, teatro, e danza. Purtroppo al momento questo non è possibile in tutte le scuole qui in Australia. La maggior parte dei bimbi- tre su quattro – non ha questa opportunità”, sostiene Caroline Aebersold, CEO dell’ONG “The Song Room”.

La scuola elementare “Sacro Cuore” ha partecipato al programma dell’ONG con laboratori gratuiti gestiti da insegnanti che sono artisti professionisti. “Quando abbiamo iniziato, gli studenti erano appena arrivati ​​in Australia, erano arrabbiati, stanchi, sulla difensiva. Attraverso la musica abbiamo cambiato il loro modo di essere. Sono diventati bambini felici, con la voglia di di giocare, sorridenti. Sono stati in grado di imparare e di apprendere”, sottolinea una delle insegnanti.

Il programma prevede all’inizio un corso alla settimana per 6 mesi ma può estendersi fino a 18 mesi. L’ONG australiana ha già aiutato oltre 350.000 studenti con lezioni settimanali, mensili e workshop.

www.songroom.org.au
http://www.shsfitzroy.catholic.edu.au/learning-and-teaching/18/p/donate-to-the-song-room/

India: un centro per bambine lavoratrici

In alcuni paesi, le ragazze sono ancora costrette a badare ai lavori di casa, mentre i ragazzi possono andare a scuola. In India un’iniziativa sta cercando di cambiare questa abitudine.

Nel Paese sono quasi 4 milioni le bambine che non possono andare a scuola. Un fenomeno maggiormente diffuso nei piccoli centri. In una società patriarcale, le ragazze devono badare alla casa. Cambiare questa mentalità non è semplice. Ma è l’obiettivo del gruppo di giovani volontari, conosciuto come “Balika Team”. Grazie a finanzimanti pubblici e privati l’ONG da tempo cerca di fornire un’istruzione di qualità anche a chi non ha le possibilità.

“Quando giro per le case, spesso non vengo accolta molto bene. Tutti dicono che non possono mandare le loro figlie a scuola perchè non c‘è nessuno che si può occupare della casa”, sottolinea una delle insegnanti della ONG.

L’ONG ha messo a punto tecniche di apprendimento creativo per rendere le lezioni più divertenti. Attraverso figure e grafici, le bambine studiano matematica e grammatica. Non solo, ci sono anche corsi di formazione come comunicazione e finanza. “Per le ragazze la situazione nei villaggi non è delle migliori, sono sempre sottovalutate. Di conseguenza non si sentono libere di dire apertamente quello che pensano e che vogliono”, fa notare Meena Bhati, Communication Manager.

Dal 2005 quasi 60.000 ragazze si sono iscritte nelle scuole gestite da questa ONG. Ora grazie al premio, più di 5.000 altre strutture potranno beneficiare di questa iniziativa.

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http://www.wise-qatar.org/educate-girls-india

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