Ogni giorno inizia con i sette bambini di Hadayed che piangono per il caldo opprimente intrappolato nel loro rifugio di nylon, mentre all'esterno l'umidità si attacca all'aria come una seconda pelle.
La madre trentaduenne sventola i suoi figli con pezzi di stoffa e versa su di loro l'acqua preziosa, se disponibile.
In tutta la Striscia di Gaza, il caldo ha accentuato la sofferenza, con scarsità di acqua, servizi igienici inadeguati e spazi limitati che minacciano la salute pubblica.
Le agenzie umanitarie avvertono che, con solo il 40% delle strutture idriche funzionanti e il carburante bloccato, la crisi umanitaria di Gaza potrebbe peggiorare rapidamente, soprattutto per i bambini.