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L’Oms accusa le industrie di tabacco, alcol e cibi ultra-lavorati di ostacolare politiche sanitarie vitali

Una persona spegne la sigaretta.
Una persona spegne la sigaretta. Diritti d'autore  Canva
Diritti d'autore Canva
Di Gabriela Galvin
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L’Organizzazione denuncia le potenti industrie del tabacco, dell’alcol e dei cibi ultra-lavorati per le loro pressioni contro politiche sanitarie efficaci

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L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha denunciato le pressioni esercitate dalle principali industrie del tabacco, dell’alcol e dei cibi ultra-lavorati per ostacolare l’adozione di politiche sanitarie efficaci.

Secondo l’Oms, queste industrie utilizzano pratiche di lobbying per bloccare, indebolire o ritardare l’implementazione di misure come l’aumento delle tasse su prodotti dannosi, le restrizioni al marketing rivolto ai giovani e altre riforme sanitarie cruciali.

Etienne Krug, direttore del dipartimento dell’Oms per i determinanti della salute, la promozione e la prevenzione, ha dichiarato che “è inaccettabile che gli interessi commerciali traggano profitto dall’aumento dei decessi e delle malattie”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di mettere la salute delle persone al di sopra dei profitti e di garantire che le politiche basate su dati concreti non vengano ostacolate dalle pressioni delle aziende.

Questa dichiarazione giunge a pochi giorni da un incontro di alto livello all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, incentrato sulle malattie croniche come le cardiopatie, il diabete, il cancro e l’asma. Sebbene i decessi per malattie croniche siano diminuiti in tutto il mondo, i progressi si sono arrestati negli ultimi anni, secondo una recente analisi.

L’Oms ha già invitato i governi ad aumentare i prezzi di tabacco, alcol e bevande zuccherate di almeno il 50 per cento nei prossimi 10 anni. L’aumento delle tasse potrebbe prevenire 50 milioni di morti premature nel prossimo mezzo secolo e generare 1.000 miliardi di dollari (854,4 miliardi di euro) di finanziamenti pubblici nel prossimo decennio, ha dichiarato l’organizzazione.

Nonostante le richieste dell’Oms, i gruppi industriali hanno ripetutamente respinto le proposte di aumentare le tasse sui loro prodotti. L’Unesda Soft Drinks Europe, che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, ha reagito dopo che l’Oms ha pubblicato all’inizio del mese una guida politica sulle tasse alimentari.

Secondo l’organizzazione, le tasse non sono sufficienti a migliorare i risultati in termini di salute in Europa, poiché i tassi di obesità continuano ad aumentare nei Paesi che hanno introdotto tasse sulle bevande zuccherate, come il Regno Unito. “È fondamentale comprendere i comportamenti alimentari e gli stili di vita complessivi e analizzare i modelli di consumo alimentare in Europa, piuttosto che concentrarsi su una specifica categoria di alimenti”, ha dichiarato Nicholas Hodac, direttore generale dell’Unesda, in un comunicato dell’inizio del mese.

Inoltre, l’Oms ha evidenziato che quattro industrie - tabacco, alimenti ultra-lavorati, combustibili fossili e alcol - sono responsabili di circa 19 milioni di decessi ogni anno a livello globale, rappresentando il 34 per cento di tutte le morti. In Europa, queste industrie causano circa 2,7 milioni di decessi annuali, ovvero il 24,5 per cento della mortalità totale nella regione.

Nonostante le evidenze scientifiche e le raccomandazioni dell’Oms, le pressioni delle industrie continuano a influenzare le politiche sanitarie, mettendo a rischio la salute pubblica globale. L’organizzazione internazionale ha ribadito l’urgenza di adottare misure più incisive per contrastare l’influenza di questi gruppi industriali e proteggere la salute delle persone.

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