Venerdì i ministri hanno chiesto di valutare se siano necessarie misure aggiuntive per integrare le norme esistenti
Venerdì i ministri dell'Ue si sono impegnati ad aumentare gli sforzi per proteggere i bambini online, ma non hanno seguito il piano della Danimarca di vietare i social media ai minori di 15 anni.
La Dichiarazione danese dello Jutland, redatta dal Paese nordico che presiede le riunioni dei ministri dell'Ue nella seconda metà del 2025, è stata firmata da 25 Stati membri, meno l'Estonia e il Belgio, durante la riunione informale dei ministri nazionali delle telecomunicazioni di venerdì.
I ministri hanno dichiarato che valuteranno la necessità di adottare ulteriori misure per integrare le norme Ue esistenti, dal momento che i minori sono sempre più a rischio di essere esposti a contenuti illegali, dannosi ed estremisti e "richiedono una protezione più forte e più mirata".
Oms: più di un adolescente su dieci mostra comportamenti problematici sui social
Uno studio dell'Oms del 2024 ha rilevato che l'uso problematico dei social media tra gli adolescenti è aumentato dal sette per cento nel 2018 all'undici per cento nel 2022. Più di un adolescente su dieci (undici per cento) ha mostrato segni di comportamento problematico sui social media, faticando a controllarne l'uso e subendo conseguenze negative, si legge nello studio.
Uno strumento per mitigare l'impatto negativo dei contenuti illegali e non adatti all'età è un'efficace verifica dell'età. L'imminente Digital Fairness Act, per il quale la Commissione presenterà le norme all'inizio del prossimo anno, potrebbe incorporare questi strumenti.
"Nel mondo offline, la verifica dell'età è uno standard per i beni e i servizi soggetti a restrizioni di età. È quindi ragionevole aspettarsi garanzie simili anche online, dove i rischi, soprattutto per i minori, sono significativi e ben documentati", si legge nella dichiarazione. "Senza un'adeguata e affidabile verifica dell'età, è difficile impedire, ad esempio, che i social media si rivolgano ai minori con contenuti e funzioni pensate per gli adulti, mettendo a rischio il loro benessere".
Le norme esistenti, come il Digital services act (Dsa), un regolamento a livello europeo che impone alle piattaforme online di combattere i contenuti illegali in rete e di aumentare la trasparenza sulla moderazione dei contenuti, potrebbero non essere sufficienti, sostiene la dichiarazione.
La ministra danese per il Digitale Caroline Stage Olsen ha dichiarato ai giornalisti che "la cosa più importante è avere delle regole, il Digital fairness act è il modo più rapido per passare all'azione. Le regole non dovrebbero tuttavia sovrapporsi ad altre".
Il divieto di utilizzo dei social media per i minori di 15 anni in Danimarca è in fase di elaborazione
All'inizio di questa settimana, la premier danese Mette Frederiksen ha annunciato che il Paese intende introdurre un divieto sui social media per i minori di 15 anni, nel tentativo di "proteggere meglio i bambini e i giovani in una realtà digitale in cui molti sperimentano una diminuzione del benessere e una crescente dipendenza dai social media".
Nell'Ue, i bambini devono avere almeno 13 anni per creare account sui social media, ma Frederiksen ha citato dati che dimostrano che il 94 per cento dei bambini danesi ha usato i social media prima di questa età.
Il mese scorso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che l'esecutivo dell'Ue ha istituito un gruppo di esperti per riferire su come limitare l'uso dei social media da parte dei bambini nell'Ue, considerando le azioni dell'Australia in questo campo, dove gli adolescenti di età inferiore ai 16 anni non possono utilizzare piattaforme di social media come Snapchat, TikTok, Facebook, Instagram e X.
I ministri di Germania, Paesi Bassi, Spagna e Cipro hanno dichiarato ai giornalisti, prima dell'incontro, di sostenere gli sforzi danesi ma che i loro Paesi non introdurranno divieti. "Non vogliamo un divieto, ma vogliamo proteggere i bambini più piccoli dagli aspetti negativi della tecnologia", ha dichiarato il segretario di Stato tedesco Thomas Jazombek.
Il ministro greco per la governance digitale Dimitris Papastergiou ha detto che ci sono diversi fattori da considerare. "Cosa fareste con i bambini di età inferiore ai dodici anni? C'è un'età più matura, dai dodici ai 15 anni. Non credo che questa possa essere un'unica categoria di verifica dell'età", ha dichiarato Papastergiou.
La Commissione Ue chiede a piattaforme social maggiori informazioni su sistemi per verificare età
Venerdì la Commissione ha anche chiesto alle piattaforme online Snapchat, YouTube, Apple e Google di fornire maggiori informazioni sui loro sistemi di verifica dell'età, nell'ambito degli sforzi compiuti nel quadro del Dsa.
La Commissione ha dichiarato di voler sapere cosa fanno per impedire ai minori di accedere a prodotti illegali, tra cui droghe o vapes, o a materiale dannoso, come i contenuti che promuovono i disturbi alimentari.
Il Dsa è entrata in vigore nel 2023 e da allora la Commissione ha aperto dieci indagini su piattaforme, tra cui X, TikTok e Meta, Facebook e Instagram, per diverse sospette violazioni che vanno dall'integrità delle elezioni ai sistemi di raccomandazione.
I procedimenti sono ancora in corso e nessuna delle indagini è stata ancora conclusa.