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New York accusa i colossi dei social media di alimentare una crisi sanitaria tra i giovani

Piattaforme come Facebook e Instagram possono creare forme di dipendenza, soprattutto tra i giovani
Piattaforme come Facebook e Instagram possono creare forme di dipendenza, soprattutto tra i giovani Diritti d'autore  Richard Drew/AP Photo
Diritti d'autore Richard Drew/AP Photo
Di Gabriela Galvin
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'azione legale sostiene che i colossi della tecnologia fossero a conoscenza della vulnerabilità dei giovani rispetto alle forme di dipendenza generate dai social network, e che però non abbiano operato per difenderli

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La città di New York ha intentato una causa contro i colossi della tecnologia, accusandoli di aver causato una crisi sanitaria tra bambini e adolescenti, per via delle forme di dipendenza indotte dai social media.

L'azione legale si basa su ben 327 pagine di documentazione nelle quali si punta il dito contro le società che possiedono Facebook, Instagram, TikTok, Snapchat, Google e YouTube, sostenendo che hanno creato funzionalità studiate appositamente per rendere difficile distaccarsi dalle piattaforme. E che stanno causando in molti soggetti giovani depressione, ansia, solitudine e bassa autostima.

Numerose altre azioni legali avviate contro i social network negli Stati Uniti

La città statunitense ha affermato che le aziende in questione hanno operato volontariamente puntando proprio bambini e adolescenti allo scopo di aumentare i profitti, pur sapendo di avere a che fare con persone particolarmente vulnerabili agli effetti di dipendenza. Nel mirino, in particolare, c'è il cosiddetto “feed infinito” guidato da algoritmi e le “notifiche incessanti” che incoraggiano gli utenti ad accedere ripetutamente ai loro account.

“Invece di inserire monete nelle slot machine, i ragazzi forniscono alle piattaforme dei social media un flusso infinito di attenzione, tempo e dati”, indica il documento. Che accusa inoltre le aziende della Big Tech di essere “da tempo consapevoli delle ricerche che collegano l'uso delle loro app a danni al benessere degli utenti, ma di aver scelto di ignorarle o minimizzarle”.

La causa è stata depositata presso il tribunale federale di Manhattan, e punta a ottenere risarcimenti per via della presunta grave negligenza da parte dei colossi in questione. Non si tratta però della sola azione legale: numerose altre sono state avviate negli Stati Uniti da governi statali, istituti scolastici e singoli individui.

In Danimarca stop ai social media per i minori di 15 anni

Le cause arrivano in un contesto di crescente preoccupazione in tutto il mondo per l'impatto dei social network sui giovani. All'inizio di questa settimana, la prima ministra danese Mette Frederiksen ha proposto un divieto dei social media per i minori di 15 anni, facendo eco alle richieste di altri Paesi europei.

Le aziende della Big Tech non hanno risposto alle richieste di commento di Euronews Next.

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