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Quali Paesi europei usano già la carta d'identità digitale e come funzionano

Il governo britannico impone piani per l'identificazione digitale obbligatoria
Il governo britannico impone piani per l'identificazione digitale obbligatoria Diritti d'autore  Credit: Canva Images
Diritti d'autore Credit: Canva Images
Di Theo Farrant
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il documenti d'identità digitale obbligatorio potrebbe arrivare nel Regno Unito, ma in alcuni Paesi europei la possibilità di scegleire una carta d'identità non cartacea esiste già da decenni

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La scorsa settimana il Regno Unito ha annunciato l'introduzione di un sistema di identificazione digitale obbligatorio, denominato "Brit Card", per tutti i residenti del Regno Unito entro il 2029.

Il governo sostiene che il documento digitale, che si presenterà come un app, semplificherà le interazioni con i servizi pubblici e migliorerà la sicurezza verificando l'identità degli individui in modo più efficiente.

Il sistema dovrebbe facilitare l'accesso ai servizi sanitari, educativi e assistenziali, riducendo gli oneri amministrativi e le potenziali frodi. Inoltre, mira a contrastare l'immigrazione clandestina, garantendo che solo chi ha diritto possa lavorare e accedere ai servizi pubblici.

"So che i lavoratori sono preoccupati per il livello di immigrazione illegale nel Paese", ha dichiarato il primo ministro Keir Starmer. "Un confine sicuro e un'immigrazione controllata sono richieste ragionevoli, e questo governo le sta ascoltando e realizzando".

Il progetto ha già incontrato l'opposizione di oltre 2,5 milioni di persone che hanno firmato una petizione contro di esso, sostenendo che si tratta di "un passo verso la sorveglianza di massa e il controllo digitale".

Iniziative per l'ID digitale altrove in Europa

La carta d'identità digitale non è un concetto nuovo in Europa, dove diversi Paesi hanno implementato con successo tali sistemi, offrendo un'idea di come il Regno Unito potrebbe modernizzare i propri servizi pubblici.

L'e-ID dell'Estonia, che ha ormai quasi 20 anni, consente ai cittadini di votare, firmare documenti in digitale, accedere all'assistenza sanitaria e all'istruzione e utilizzare servizi bancari e di shopping online.

Si stima che il sistema faccia risparmiare ai cittadini in media cinque giorni lavorativi all'anno grazie a processi più efficienti. Oggi il 99 per cento degli estoni possiede un documento d'identità digitale.

Altrove, l'applicazione MitID della Danimarca, introdotta nel 2021 e oggi utilizzata da oltre il 90 per cento della popolazione, integra servizi bancari, governativi, fiscali, sanitari, pensionistici e scolastici.

Il DNI elettronico della Spagna, introdotto per la prima volta nel 2006 e ora integrato dall'applicazione per smartphone MiDNI, fornisce un modello simile a quello danese.

A livello europeo, il regolamento eIDAS 2.0 impone a tutti gli Stati membri di fornire ai cittadini un'dentità digitale entro il 2026.

Sono già in corso progetti pilota in 26 Paesi dell'Ue, oltre che in Norvegia, Islanda e Ucraina, che coinvolgono centinaia di autorità pubbliche e aziende private.

Tuttavia, nonostante questi progressi, l'uso dei sistemi europei rimane volontario o legata alle carte d'identità legali esistenti, a differenza della proposta obbligatoria del Regno Unito.

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