La Commissione, con il sostegno franco-tedesco, intende alleggerire le norme sull'AI e sui dati per ridurre gli oneri per le aziende europee. Membri del Parlamento e Ong temono che ciò possa aprire un "vaso di Pandora" di ramificazioni negative
Mentre la Commissione europea si prepara a varare un piano omnibus per alleggerire il quadro normativo digitale, Berlino ha accolto un vertice di alto livello sulla sovranità tecnologica. "Sono molto curioso di sapere cosa ci riserverà la giornata di domani. Spero che sia un grande e coraggioso passo nella giusta direzione", ha dichiarato il ministro tedesco per la Trasformazione digitale, Karsten Wildberger, parlando durante uno dei principali panel.
La Commissione lavora da mesi a un pacchetto che mira a “semplificare” le regole, ridurre gli oneri burocratici soprattutto per le Pmi, trattenere i talenti in Europa e mantenere competitività a livello globale. Il piano, sostenuto in particolare da Francia e Germania, dovrebbe "far risparmiare miliardi di euro e stimolare l’innovazione".
Ma lo slancio non convince tutti: forze progressiste del Parlamento europeo e una parte della società civile denunciano il rischio di uno smantellamento delle protezioni digitali.
AI Act: rinvio delle norme ad alto rischio e cambio di approccio
Il testo in preparazione rivede la legge sull’intelligenza artificiale, proponendo modifiche significative. Secondo una bozza, l’entrata in vigore delle norme sui “sistemi di AI ad alto rischio” - come strumenti per analisi dei Cv, valutazione scolastica o concessione di prestiti - slitterebbe da agosto 2026 a dicembre 2027, con la Commissione che cita difficoltà nella definizione degli standard tecnici.
Non solo: la classificazione dei sistemi come “ad alto rischio”, prevista inizialmente tramite valutazione da parte di un’autorità nazionale, diventerebbe una semplice autovalutazione delle aziende. Una modifica che, secondo i critici, indebolirebbe le salvaguardie introdotte per proteggere cittadini e consumatori.
Anne Le Hénanff, ministra francese per l’AI e gli affari digitali, ha espresso sostegno al rinvio: "La legge sull’AI presenta troppe incertezze. Queste incertezze rallentano la nostra capacità di innovare".
Wildberger ha confermato che anche la Germania è favorevole: "Dobbiamo rielaborare continuamente le regole perché il mondo si muove così velocemente". Il ministro propone un approccio “impara dagli errori”: prima si costruiscono i prodotti, poi si interviene con le correzioni.
La resistenza del Parlamento Ue: timori di un “vaso di Pandora”
Molti eurodeputati temono che l’apertura del pacchetto possa trasformarsi in un “vaso di Pandora”, aumentando i rischi per i consumatori e rafforzando la posizione delle Big Tech statunitensi. Fonti parlamentari consultate da Euronews sostengono che le grandi aziende tecnologiche abbiano rallentato intenzionalmente il processo per evitare di conformarsi alle regole attuali - e che abbiano intensificato come mai prima le attività di lobbying.
I gruppi politici fuori dalla tradizionale maggioranza, inclusa la sinistra e parte dei liberali di Renew, hanno già segnalato l’intenzione di votare contro la proposta della Commissione.
La bozza prevede anche esenzioni dagli obblighi di rendicontazione per le aziende più piccole e il rinvio dell’etichettatura dei contenuti generati dall’IA al 2027. Recenti episodi, come i deepfake che hanno condizionato la campagna per le elezioni presidenziali irlandesi, alimentano ulteriori preoccupazioni.
Gdpr e privacy: la Commissione punta alla semplificazione
Un’altra parte chiave dell’omnibus riguarda il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr).
Gli obiettivi includono:
- facilitare l’accesso ai dati per l’addestramento dei modelli di AI,
- ridurre il numero di cookie mostrati agli utenti,
- armonizzare l’applicazione del Gdpr tra gli Stati membri.
Oggi infatti le autorità nazionali interpretano in modo diverso gli obblighi di protezione dei dati, generando incoerenze nel mercato interno.
Ma per le Ong il piano oltrepassa il suo obiettivo. Una lettera firmata da tre organizzazioni di riferimento e indirizzata al commissario Henna Virkkunen afferma che "le modifiche ora contemplate deregolamenterebbero elementi fondamentali del Gdpr e dell’AI Act, riducendo significativamente le protezioni esistenti".
Verso una “verifica dell’idoneità digitale”
Mercoledì la Commissione lancerà anche una “verifica dell’idoneità digitale”, pensata per valutare l’efficacia delle principali normative esistenti - come Digital Services Act e Digital Markets Act - e identificare possibili sovrapposizioni. Il processo potrebbe aprire la strada a un’ulteriore ondata di semplificazione normativa.
"Faremo un'immersione più profonda nella nostra regolamentazione e dopo proporremo il prossimo sforzo di semplificazione", ha dichiarato il commissario Virkkunen.