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Esercitazione Nato Repmus 2025: droni marittimi, AI e strategie militari con l’Ucraina

Euronews ha partecipato a un'esercitazione di sistemi marittimi senza equipaggio guidata dalla NATO, la più grande del suo genere.
Euronews ha partecipato a un'esercitazione di sistemi marittimi senza equipaggio guidata dalla NATO, la più grande del suo genere. Diritti d'autore  Euronews
Diritti d'autore Euronews
Di Pascale Davies
Pubblicato il
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La Nato conclude in Portogallo la più grande esercitazione di sistemi marittimi senza equipaggio: droni, AI e realtà virtuale protagonisti. Per la prima volta partecipa anche l’Ucraina

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Droni che sorvolano il mare e si immergono sott’acqua, soldati con cuffie per la realtà virtuale e mappe digitali avanzate, un sottomarino nucleare al largo di Tróia. È lo scenario di Repmus 2025 (Robotic experimentation and prototyping using maritime unmanned systems), la più grande esercitazione Nato dedicata ai sistemi marittimi senza equipaggio, che si è conclusa questo mese in Portogallo.

Per tre settimane, le marine di 24 Paesi, inclusa per la prima volta l’Ucraina, hanno partecipato alle manovre guidate dal Centro di sperimentazione operativa della Marina portoghese (Ceom).

Gli alleati si sono divisi in squadre rosse e blu per simulare missioni contrapposte: Kiev è stata inserita nella squadra rossa, con una flotta composta da 61 droni, 57 veicoli di superficie e un mezzo terrestre senza equipaggio.

Lezioni dall’Ucraina

Secondo il capitano Valter de Bulha Almeida, la partecipazione di Kiev ha portato un valore aggiunto in termini di tattiche e procedure maturate sul campo. L’esperienza dei militari ucraini nella guerra con la Russia, soprattutto nell’uso di droni da sorveglianza e da attacco, è stata considerata cruciale dagli alleati.

Esercitazione Nato- Repmus
Esercitazione Nato- Repmus Nato

Il capitano Nuno Palmeiro Ribeiro ha sottolineato un altro insegnamento: “Gli ucraini fanno molto con meno. Le loro soluzioni, pur essendo più semplici ed economiche, si rivelano estremamente efficaci. È una lezione importante anche per noi”.

Test e nuove tecnologie

Quest’anno l’esercitazione ha introdotto prove quotidiane di disturbo dei segnali Gps, simulando scenari reali di guerra elettronica. Un aspetto che richiama la realtà del fronte in Ucraina, dove sia Mosca che Kiev impiegano tecniche di jamming.

La Nato, attraverso il Defence innovation accelerator for the North Atlantic (Diana), ha evidenziato l’importanza di testare le tecnologie in condizioni estreme, paragonando la necessità di sperimentare a quella dei razzi di Elon Musk.

Oltre ai militari, Repmus ha visto la presenza di numerose aziende tecnologiche e del mondo accademico.

La francese Akheros ha mostrato un sistema AI quasi impossibile da bloccare; la tedesca Rheinmetall ha testato il drone kamikaze Hero, capace di colpire a 60 km di distanza; la finlandese Kelluu ha presentato un dirigibile a idrogeno per la sorveglianza delle infrastrutture critiche, progettato per resistere a forti interferenze Gps.

Esercitazione Nato
Esercitazione Nato Nato

Le tecnologie

L'azienda francese Akheros ha effettuato missioni quasi ogni giorno.

Il loro plug-in box può essere applicato ai droni, che utilizzano l'intelligenza artificiale (AI) per analizzare ciò che accade a terra o in mare.

"Come tutti sanno, la guerra in Ucraina ha cambiato tutto. Stiamo entrando in un paradigma di guerra asimmetrica ovunque, quindi i piccoli droni, come i droni terrestri, i droni navali o gli UAV, sono determinanti in questo tipo di guerra e incorporano sempre più AI", ha detto a Euronews Next.

Tecnologia AKheros integrata
Tecnologia AKheros integrata Euronews

"Quindi quello a cui stiamo assistendo qui al Repmus è il cambiamento di questo paradigma con una nuova guerra che è resa molto agile e molto veloce", ha aggiunto.

Nel frattempo, la tedesca RhineMetall sta mostrando il suo sistema Hero, un drone kamikaze a quattro ali.

"Possiamo lanciarlo da 60 chilometri di distanza ed essere molto lontani dall'obiettivo, senza che il soldato che lo guida sia in pericolo", ha detto a Euronews Next Matt McCarthy, customer success manager di UVision, un partner di Rhinemetal.

"È importante testare la tecnologia per dimostrare la nostra capacità e la nostra versatilità di poter essere utilizzata su qualsiasi piattaforma. Abbiamo lanciato da terra, abbiamo lanciato in aria e abbiamo anche lanciato dal mare, ottenendo anche attacchi di successo e tutto il resto", ha detto.

Di versatilità ha fatto prova anche l'azienda finlandese Kelluu, che ha sviluppato quello che sembra un dirigibile ma che funziona come drone e satellite.

Tecnologia Kelluu
Tecnologia Kelluu NATO

Si tratta di un dirigibile alimentato a idrogeno, lungo circa 12 metri, che può raccogliere dati per proteggere le infrastrutture critiche.

"La nostra azienda si trova a circa 100 chilometri dal confine russo. Abbiamo sempre molte interferenze Gps", ha dichiarato a Euronews Next Alex Salpani, responsabile delle operazioni di Kelluu. Secondo Salpani, questo è il motivo che ha spinto l'azienda a sviluppare la sua tecnologia, in modo che sia resistente in ambienti congestionati e anche nell'Artico.

Per superare i disturbi, l'azienda utilizza "diverse tecnologie", ma non ha voluto speificare quali.

"Abbiamo provato diverse tecnologie e abbiamo trovato alcune soluzioni", ha detto.

Testare queste tecnologie presso Repmus è "importante perché il mondo si trova in una situazione di minacce multiple che causano problemi alle nostre società libere", ha dichiarato a Euronews Next Luis Brito, analista dei media presso il Comando Marittimo Alleato della Nato.

"Dobbiamo trarre vantaggio dai progressi che l'innovazione tecnologica sta portando e passare a un momento di avanguardia, perché ci sono molti nuovi sistemi, ma questi nuovi sistemi rappresentano sempre nuove situazioni e nuove sfide", ha aggiunto.

Video editor • Roselyne Min

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