Le regole di trasparenza dell'Ue per la pubblicità politica, volte a limitare le interferenze straniere, si applicheranno a partire dal 10 ottobre
La società statunitense di social media Meta ha dichiarato che a partire da ottobre interromperà tutte le pubblicità su politica, elezioni e questioni sociali sulle sue piattaforme nell'Ue, a causa della legislazione in arrivo sulla pubblicità politica.
Meta sul Ttpa dell'Ue: "Introduce incertezze legali"
Meta, che possiede Instagram, Facebook, Threads e Whatsapp, ha dichiarato in un comunicato che il regolamento dell'Ue sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica (Ttpa) "introduce significative sfide operative e incertezze legali" e "requisiti inapplicabili".
Il Ttpa dell'Ue, finalizzato a contrastare la manipolazione delle informazioni e l'interferenza straniera nelle elezioni, è entrato in vigore nell'aprile 2024, ma la maggior parte delle disposizioni diventerà pienamente applicabile il 10 ottobre di quest'anno.
In base alle norme, gli annunci politici devono riportare un'etichetta di trasparenza e identificare chiaramente informazioni chiave come gli sponsor, l'elezione a cui sono collegati, gli importi pagati e le tecniche di targeting.
Meta ha dichiarato di disporre dal 2018 di strumenti che garantiscono la trasparenza degli annunci politici ed elettorali. Tuttavia, i nuovi obblighi del Ttpa "creano un livello insostenibile di complessità e incertezza giuridica per gli inserzionisti e le piattaforme che operano nell'Ue", ha dichiarato l'azienda.
La società ha aggiunto che, a causa delle restrizioni, "le persone vedranno annunci meno pertinenti sulle nostre piattaforme". Meta ha dichiarato che le persone o i candidati nell'Ue possono ancora pubblicare e discutere di politica sulle sue piattaforme.
L'annuncio del gigante tecnologico arriva dopo che, nel novembre dello scorso anno, anche Google aveva dichiarato che avrebbe vietato gli annunci politici a causa delle norme in arrivo. Le modifiche si applicano solo all'Europa.
Le indagini dell'Ue su Meta ai sensi del Digital services act
La Commissione europea ha introdotto diverse iniziative per contrastare le interferenze straniere e la disinformazione nelle elezioni. Ha iniziato, ad esempio, diverse indagini nell'ambito del Digital services act (Dsa), che obbliga le piattaforme online a occuparsi di contenuti illegali, legati alla disinformazione.
Facebook e Instagram di Meta sono stati colpiti da un procedimento formale nell'aprile 2024 per sospette violazioni relative alle loro politiche e pratiche sulla pubblicità ingannevole e sui contenuti politici sui suoi servizi. L'indagine è ancora in corso.
Diverse elezioni dell'Ue sono state prese di mira dalla disinformazione. Il 6 dicembre, la Romania è stata il primo Paese dell'Ue ad annullare un'elezione a causa di interferenze straniere, in seguito a segnalazioni di manipolazione delle informazioni sull'app di condivisione video TikTok.