Ecco EpiShuttle, la barella di biocontenimento ultratecnologica

In collaborazione con The European Commission
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Di Claudio RosminoOSCAR BERGFORS NYBER
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Un progetto finanziato dalla commissione europea prima della pandemia, ha portato alla realizzazione di una barella per trasportare i malati infettivi che consente ai medici di curare dall'esterno del telo senza indossare ingombranti dispositivi protettivi

Centinaia di medici e infermieri morti in tutto il mondo. Infettati dal coronavirus sul posto di lavoro, spesso sapendo quello a cui andavano incontro mentre lavoravano con protezioni inadeguate.

La protezione degli operatori sanitari durante la cura dei pazienti contaminati e la limitazione della diffusione del coronavirus sono tra le sfide dell'emergenza pandemica che il mondo sta attraversando. Una potenziale soluzione arriva da un progetto finanziato dall'Unione europea che unisce le conoscenze della medicina e della tecnologia.

È il progetto EpiShuttle capitanato da un'impresa norvegese, EpiGuard, con sede ad Oslo. EpiGuard ha sviluppato un'unità di isolamento ultra avanzata. EpiShuttle è una barella di biocontenimento sicura ed efficiente che protegge dalla trasmissione di infezioni e consente al tempo stesso cure mediche durante il trasporto. L'operatore sanitario può essere vicino al paziente, curandolo ma evitando qualsiasi rischio di contaminazione e lavorando più libero.

Ellen Andersen, CEO EpiGuard spiega che il problema della protezione degli operatori sanitari si impone durante il trasporto in elicottero o ambulanza "Perché in ambulanza o in elicottero si sta seduti molto vicino al malato". Allo stesso tempo il paziente ha bisogno di cure intensive: ventilazione meccanica, misurazione della pressione arteriosa, somministrazione di farmaci.

Senza "scafandri" protettivi diminuisce la possibilità di errore medico

Con EpiShuttle è possibile per il medico operare senza indossare ingombranti dispositivi di protezione, dall'esterno del guscio plastico come spiega Fridtjof Heverdal, medico e fondatore EpiGuard: "È estremamente importante che possiamo trattare i pazienti durante il trasporto come se non avessero l'infezione. In modo che abbiamo le stesse opzioni e le stesse possibilità che se si trattasse di un paziente senza coronavirus. Siamo in grado di intubare il malato in modo da poter eseguire una ventilazione meccanica con un dispositivo che arriva fino alla bocca al paziente. Possiamo somministrare farmaci in endovena attraverso le porte endovenose. Siamo in grado di controllare il paziente in modo molto preciso con monitoraggi sia per via endovenosa che intra-arteriosa".

È estremamente importante che possiamo trattare i pazienti durante il trasporto come se non avessero l'infezione. In modo che abbiamo le stesse opzioni e le stesse possibilità che se si trattasse di un paziente senza coronavirus
Fridtjof Heverdal
medico e fondatore EpiGuard

Questa barella di biocontenimento era stata già pensata quando si diffuse ebola nel 2014, allora un medico norvegese in Sierra Leone si ammalò e doveva essere rimpatriata per le cure: un team dell’ospedale universitario di Oslo si mise al lavoro e inventò questa protezione che consente allo stesso tempo la terapia intensiva.

Il dispositivo medico è stato progettato per il trasporto di pazienti infetti da malattie come Ebola, SARS e MERS, ma anche con altre infezioni come tubercolosi o batteri multi-resistenti. Uno dei vantaggi è che i veicoli utilizzati per il trasporto non devono essere disinfettati dopo l'uso se il paziente di trova in questa barella di biocontenimento. La copertura trasparente dovrebbe inoltre limitare anche traumi psicologici in caso di viaggi lunghi.

Alcuni ospedali e l’aviazione militare di Norvegia, Scozia, Danimarca, Belgio e il soccorso aereo tedesco DRF, hanno usato questo dispositivo per trasportare rapidamente i malati situati nelle zone più remote durante l'epidemia di coronavirus, un periodo in cui gli ordini di EpiShuttle si sono moltiplicati.

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