Quasi due tonnellate di rifiuti in una sola mattinata: è il bottino raccolto da 65 volontari in uno dei meandri del Tibisco in Serbia. Un'operazione di pulizia e sensibilizzazione dell'opinione pubblica a vantaggio di ambiente e scienza.
Il Tibisco è uno dei fiumi più inquinati d'Europa.Sorge nei Carpazi, in Ucraina, e nella sua discesa verso il Danubio attraversa Ucraina, Romania, Ungheria, Slovacchia e Serbia, trasportando tutto ciò che l'uomo ci butta dentro.
Le azioni di pulizia e raccolta dei rifiuti sono previste nell'ambito del progetto ADAPTisa. In quest'occasione il gruppo, composto da 65 persone (tra volontari, rappresentanti locali, universitari e professori della facoltà di Scienze Tecniche di Novi Sad e del fondo per gli affari europei dell'Università di Seghedino), ha raccolto 1,8 tonnellate di rifiuti. Ha setacciato le rive a piedi e il letto del fiume a bordo di una barca a motore e varie canoe, e ha suddiviso i rifiuti in categorie: bottiglie di plastica, lattine, vetro e plastica dura, identificando i materiali riciclabili.
Oltre a sensibilizzare l'opinione pubblica, il gruppo dà il suo contributo alla scienza, sottolinea Maja Petrović, professoressa associata all'Università di Novi Sad e coordinatrice di questa attività. "Gli studenti e i professori sono venuti qui per raccogliere i rifiuti, ma in realtà stanno cercando di capire quanti tipi diversi di rifiuti riusciamo a trovare lungo le sponde e anche nel fiume Tisza. Stiamo cercando di capire se i rifiuti, principalmente di plastica, influenzano il Tibisco e la presenza di ftalati nel fiume. Esamineremo anche se ci sono pesticidi e quale gruppo di pesticidi, perché quando il Tibisco straripa, le sue acque arrivano fin nei terreni agricoli", aggiunge.
Per Maja Petrović, "questi rifiuti non sono solo un problema estetico, ecologico ed economico in ogni Paese, ma il problema è molto più grande, perché quando si trovano lungo le sponde, influenzano il flusso dell'acqua. Quindi è molto importante raccogliere i rifiuti, liberare le nostre sponde e far respirare i fiumi."