Il ministro degli Esteri interviene alla Camera commentando gli sviluppi sulla guerra a Gaza, sul piano di pace Usa e l'operazione di Israele contro la Global Sumud Flotilla
Giovedì mattina nell’Aula della Camera il dibattito sulle comunicazioni del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, sui recenti sviluppi della situazione nella striscia di Gaza. Intanto nella giornata di mercoledì, ha preso il via il primo “corridoio universitario” con gli arrivi di studenti palestinesi a Ciampino.
Flotilla, “Abbordaggi pacifici, garanzie sul trattamento dei connazionali”
Parla del caso Flotilla il ministro degli Esteri Tajani nel suo discorso in Aula, sottolineando che le operazioni condotte dalle forze israeliane che nella notte di mercoledì hanno intercettato le navi della missione umanitaria sono avvenute senza incidenti.
“Secondo quanto appreso dalla nostra ambasciata a Tel Aviv, - ha detto il ministro - la Marina israeliana ha impiegato circa sedici navi nelle operazioni, che si concluderanno nella giornata di oggi. L'arrivo al porto di Ashdod richiederà ancora diverse ore di navigazione.
“Una volta lì – ha proseguito Tajani - i membri della Flotilla saranno identificati e fermati, per essere trasferiti nei giorni successivi con voli charter in Europa. Al momento sarebbero 22 gli italiani fermati, ma continuiamo a monitorare la situazione".
Sul trattamento dei connazionali, Tajani ha poi confermato in Aula di aver ricevuto ulteriori rassicurazioni dal suo omologo israeliano. Sulle procedure di espulsione il ministro ha anche precisato che per chi rifiuta di essere rimpatriato si deve attendere la decisione del giudice, per la quale potrebbero volerci dalle 48 alle 72 ore.
“Da Hamas dipende la salvezza o tragedia del popolo palestinese”
Il ministro si sofferma anche sul piano di pace proposto da Trump, facendo appello direttamente alle opposizioni affinché lo sostengano. “Israele, l’Autorità Nazionale Palestinese e molti altri Paesi arabi e musulmani lo condividono", ha detto. Tajani ha poi ricordato che manca solo il consenso di Hamas che deve ancora confermare se lo accetta o meno e che da questa decisione dipendono le sorti del popolo palestinese.
“Il Piano di pace – ha continuato il ministro - definisce una serie di principi per la risoluzione del conflitto: Hamas deve essere disarmata e non deve avere alcun ruolo nel futuro di Gaza; tutti gli ostaggi devono essere rilasciati; devono cessare i bombardamenti e le operazioni militari israeliane a Gaza; l'accesso di aiuti umanitari deve essere ripristinato; pieno sostegno al piano arabo per la ricostruzione di Gaza", ha ricordato Tajani.
Italia, primo Paese ad aver avviato i “cordoni universitari”
Nella serata di mercoledì con i primi arrivi a Ciampino, ha preso il via il progetto dei 'corridoi universitari' per permettere ai giovani palestinesi assegnatari di borse di studio di atenei italiani di lasciare il loro Paese per arrivare in Italia. In totale, sono oltre 150 le borse di studio assegnate finora a studenti palestinesi di Gaza.
“Questo è il primo corridoio universitario, è un'idea del ministro Bernini, siamo riusciti a far passare studenti che andranno in tutte le università italiane il nostro intento è di formare la futura classe dirigente dello Stato di Palestina", ha detto Tajani accogliendo a Ciampino mercoledì sera, uno degli aerei decollati da Amman.
A bordo 70 cittadini palestinesi, 39 fra studenti e ricercatori palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza e un gruppo di palestinesi per ricongiungimento familiare con parenti già in Italia. "Quando loro avranno concluso il loro percorso di studi siamo convinti e ci auguriamo che possa esserci uno stato di Palestina che possa convivere con Israele".
“Fatto per Gazawi più di qualsiasi altra nazione europea"
Nella sua informativa in Aula, il ministro ha poi ricordato che arriveranno altri 100-150 studenti nei prossimi giorni. “L'Italia - ha detto Tajani - è stata la prima, infatti, ad avviare un corridoio riservato agli universitari con l'obiettivo di formare la futura classe dirigente palestinese. Anche in questo caso ringrazio gli esponenti parlamentari di maggioranza e opposizione per le loro segnalazioni".
"Sono orgoglioso di rappresentare nel mondo un Paese che ha fatto per i gazawi più di qualunque altra nazione europea, che si è posta alla pari solo con qualche grande Stato arabo dell’area", così il titolare della Farnesina durante il suo intervento alla Camera.