L'Italia ha fatto domanda martedì. I prestiti richiesti ammontano a 127 miliardi, un terzo circa è stato richiesto dalla Polonia. Altri Stati membri potrebbero aderire entro novembre
Diciotto Stati membri hanno presentato richieste di prestiti emessi dalla Commissione per finanziare progetti di difesa: tra questi figurano l'Italia e la Polonia, che ha fatto domanda di oltre un terzo del totale.
Gli altri Stati Ue che intendono accedere ai prestiti a basso costo, previsti dallo Strumento di azione per la sicurezza in Europa (Safe) ideato dall'esecutivo di Bruxelles, sono: Belgio, Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Portogallo, Romania, Slovacchia e Finlandia.
La lettera del governo italiano è stata inviata alla Commissione martedì dopo un vertice tra la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini e il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Safe è la parte minore del piano ReArmEu, poi ribattezzato Readiness 2030, il cui valore stimato da 800 miliardi di euro dovrebbe venire principalmente dall'uso della clausola nazionale di salvaguardia, vale a dire la scelta dei singoli Stati membri di investire a deficit in difesa, superando anche il rapporto del 3 per cento del Pil fissato dal Patto di Stabilità.
L'Italia attinge al fondo comune con l'obiettivo di finanziare i programmi di difesa già pianificati nel quinquennio 2026-2030. Le opposizioni hanno criticato la decisione di indebitarsi per acquisire o produrre armi.
A quanto ammontano i prestiti Safe per la difesa e quando vanno rimborsati
Il totale dei fondi Safe richiesti ammonta ad almeno 127 miliardi di euro, rimborsabili in 45 anni.
"La Commissione accoglie con favore la manifestazione di interesse" di questi Paesi si legge in una nota e "si prevede che Safe mobiliterà fino a 150 miliardi di euro di investimenti". I progetti potranno essere "prefinanziati" a stretto giro fino 15 per cento dell'ammontare totale e gli Stati membri dovranno riferire ogni sei mesi sui progressi dei loro piani.
Il governo di Varsavia ha dichiarato che i piani di investimento presentati dalla Polonia alla Commissione valgono complessivamente "circa 45 miliardi di euro".
"Vogliamo che i fondi di questo programma servano a rafforzare le capacità chiave delle Forze armate polacche e i nostri programmi di sicurezza, compreso, tra gli altri, il programma Scudo orientale", ha dichiarato su X il vicepremier polacco Władysław Marcin Kosiniak-Kamysz.
"Assicurare questi fondi è un investimento tangibile nella sicurezza e nello sviluppo della nostra industria della difesa. Inoltre, rafforza la sicurezza, la capacità di deterrenza e la difesa dell'intera Ue e della Nato", ha aggiunto Marcin Kosiniak-Kamysz.
Se la Nato ha approvato di recente un aumento della spesa militare richiesta ai Paesi membri dal almeno il 2 al 5 per cento del Pil, la Polonia è passata autonomamente dal 2,7 del 2022 al 4,2 per cento dello scorso anno, più di qualsiasi altro alleato, e punta al 4,7 per cento entro la fine del 2025.
L'esecutivo comunitario ha pianificato di raccogliere fino a 150 miliardi di euro sui mercati attraverso il programma che consente agli Stati membri di finanziare insieme le acquisizioni nel settore della difesa.
Il commissario per la Difesa e lo Spazio, Andrius Kubilius, ha dichiarato che il "forte interesse" per il programma "dimostra l'unità e l'ambizione dell'Ue in materia di sicurezza e difesa".
La scadenza per la presentazione delle richieste di prestito è il 30 novembre 2025, il che significa che altri Stati membri potrebbero aderire, tanto che un portavoce della Commissione ha dichiarato a Euronews che Kubilius è "abbastanza fiducioso" che il loro numero aumenterà.
Per ottenere i prestiti Safe i progetti devono includere una preferenza europea, vale a dire che circa due terzi del valore del sistema d'arma da acquistare devono essere generati in uno Stato Ue, in Ucraina o in un Paese dello Spazio economico europeo/Associazione europea di libero scambio.
Diversi altri Paesi terzi sperano tuttavia di poter partecipare allo stesso livello preferenziale, a partire dal Regno Unito e dal Canada, a cui in tal caso verrebbe richiesto un accordo bilaterale per contribuire al fondo comune di finanziamento.
Un'altra condizione per Safe è che i progetti debbano riguardare capacità prioritarie, per esempio munizioni, sistemi di droni e anti-droni, difesa aerea e mobilità militare.
Alcuni Stati membri, per i quali l'aumento delle spese militari è un argomento politicamente sensibile, potrebbero decidere di accendere prestiti per finanziare acquisizioni solo per l'Ucraina.
Altri Paesi, come la Germania, hanno dichiarato che potrebbero aderire ai progetti di approvvigionamento comuni ma finanziandoli attraverso le proprie casse.