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L’UE può stabilire regole comuni per limitare le donazioni di sperma e ovuli?

L’UE può stabilire regole comuni per limitare le donazioni di sperma e ovuli?
Diritti d'autore  Euronews
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Di Mared Gwyn Jones & Pilar Montero López
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le nascite concepite tramite donazione di sperma sono in aumento in Europa, ma le recenti controversie legate ai cosiddetti “super donatori” hanno spinto diversi Paesi dell’UE a chiedere una regolamentazione chiara e limiti internazionali alle donazioni di sperma e ovuli.

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La società tende sempre più ad avere figli in età più avanzata, e sono in aumento anche le persone che scelgono di diventare genitori da sole o con partner dello stesso sesso. Grazie a un più ampio accesso ai progressi nelle tecnologie di procreazione assistita, in Europa si è registrato un aumento delle nascite concepite tramite donazioni. 

La regolamentazione delle donazioni di sperma e ovuli rientra interamente nella giurisdizione di ciascun Paese e la legislazione in materia varia da uno Stato all’altro. 

Il numero massimo di figli concepibili da un singolo donatore varia uno, come a Cipro, fino a 15 in Germania; inoltre, alcuni Stati membri preferiscono limitare il numero di famiglie che possono ricorrere allo stesso donatore. La Svezia e il Belgio, ad esempio, hanno stabilito un limite di sei famiglie, mentre la Danimarca ne consente fino a 12. 

Dal canto loro, le banche del seme private stabiliscono autonomamente i propri limiti, il che ha portato alcuni donatori ad avere fino a 75 figli. 

Un recente caso di grande risonanza ha riguardato un donatore danese che, inconsapevolmente, era portatore di una rara mutazione genetica associata a un aumento del rischio di cancro e che ha contribuito al concepimento di almeno 67 bambini in Europa, a 10 dei quali è stato successivamente diagnosticato un cancro. 

Questi “super donatori” aumentano il rischio di incesto involontario e la diffusione di anomalie genetiche. Inoltre, solleva preoccupazioni anche la questione dell’anonimato del donatore. 

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© Euronews

“In Italia la donazione di sperma è anonima, ma non lo è nei Paesi Bassi. In alcuni Paesi, come l’Austria, è invece semi-anonima, il che significa che l’anonimato è garantito solo tra il donatore e i destinatari”, ha affermato Amandine Hess, che ha trattato questo argomento per Euronews. “A causa dei test del DNA e dei social media, l’anonimato dei donatori non può più essere garantito al 100%, perciò è sempre più frequente che i figli entrino in contatto con i loro fratelli o sorelle di sangue o con il donatore stesso, situazione che può risultare difficile sia per loro che per le rispettive famiglie”, ha aggiunto. 

Un registro europeo dei donatori

Preoccupati dalle implicazioni etiche, otto ministri della salute dell’Unione europea, tra cui quelli di Svezia, Belgio, Finlandia, Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Romania e Spagna, hanno avanzato una proposta per l’adozione di regole comuni sulla donazione di sperma a livello europeo. Scrivi gli elenchi in ordine alfabetico 

La proposta prevede la possibilità di istituire un registro europeo dei donatori, poiché le differenze normative spingono pazienti e donatori a recarsi in Paesi con regole più permissive. La Spagna, ad esempio, effettua il 50% dei trattamenti di donazione di ovuli e accoglie persino pazienti provenienti dall’America Latina. 

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© Euronews

“Credo che sia più che necessario istituire un registro europeo”, ha affermato l’europarlamentare e vicepresidente del comitato per la sanità pubblica Elena Nevado del Campo. “Molte legislazioni nazionali prevedono già la creazione di registri di questo tipo, ma, nella pratica, tali disposizioni sono spesso rimaste inattuate. È necessario fare di più, per ragioni anche etiche. È necessario istituire registri internazionali, dal momento che queste donazioni avvengono anche oltre i confini dell’Unione europea”, ha dichiarato a Euronews. 

Secondo la convenzione di Oviedo, un trattato internazionale del Consiglio d’Europa che stabilisce i principi etici in ambito biomedico, il corpo umano e le sue parti non devono costituire una fonte di profitto economico. 

Tuttavia, le banche private di crioconservazione traggono profitto dalla manipolazione, dal congelamento e dalla conservazione di sperma e ovuli, nonché dalla selezione dei potenziali donatori. 

È probabile che questa attività transfrontaliera continui a crescere, così come le questioni etiche e di salute pubblica che essa solleva. 

Guarda il video qui.

Giornalista: Mared Gwyn Jones

Produzione di contenuti: Pilar Montero López 

Produzione video: Zacharia Vigneron

Grafica: Loredana Dumitru 

Coordinamento editoriale: Ana Lázaro Bosch e Jeremy Fleming-Jones

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