Nuova ondata di attacchi russi in Ucraina: colpita Odesa con droni e missili. Morti e feriti in più regioni mentre Europa e Usa discutono iniziative di pace
La Russia ha lanciato un massiccio attacco contro la regione di Odessa nella notte di mercoledì, ferendo almeno sei persone, tra cui tre bambini. Secondo le autorità ucraine, i bombardamenti hanno colpito infrastrutture residenziali, logistiche ed energetiche, provocando incendi e costringendo numerosi residenti all’evacuazione.
I vigili del fuoco hanno tratto in salvo otto persone, incluso un bambino, mentre il Servizio di emergenza dello Stato e la Polizia nazionale sono intervenuti per mettere in sicurezza le aree colpite. Le fiamme hanno danneggiato diversi edifici residenziali a più piani e numerosi veicoli.
Vittime civili anche nell’est e nel nord del Paese
Gli attacchi russi non si sono limitati al sud dell’Ucraina. Nella regione orientale di Donetsk, tre civili sono stati uccisi e quattro feriti, secondo quanto riferito dal governatore Vadym Filashkin. Un’altra vittima civile è stata segnalata nella regione di Kharkiv.
A Zaporizhzhia, le forze russe hanno colpito obiettivi civili, causando la morte di una persona e il ferimento di altre tre, ha dichiarato il governatore Ivan Fedorov. Nella regione di Sumy, una persona è rimasta uccisa, mentre altri nove civili sono stati feriti in attacchi registrati in diverse parti del Paese.
La difesa aerea ucraina intercetta la maggior parte dei droni
Secondo l’aeronautica militare ucraina, durante la notte la Russia ha lanciato 127 droni contro il territorio ucraino. Le forze di difesa aerea sono riuscite a intercettarne 101, limitando i danni ma senza riuscire a evitare completamente le vittime civili.
Negli ultimi mesi, Mosca ha intensificato l’uso di droni e missili contro infrastrutture energetiche e urbane, soprattutto con l’arrivo dell’inverno, aumentando la pressione sulla popolazione civile e sui servizi essenziali.
Colloqui tra Europa, Canada e Nato
Mentre sul terreno continuano i combattimenti, sul fronte diplomatico si moltiplicano i contatti. Martedì, i leader europei e canadesi hanno partecipato a colloqui sugli sforzi di pace guidati dagli Stati Uniti per porre fine a una guerra che dura ormai da quasi quattro anni.
All’incontro virtuale hanno preso parte anche il primo ministro canadese Mark Carney, i vertici delle istituzioni europee e il segretario generale della Nato Mark Rutte, come confermato dal primo ministro polacco Donald Tusk.
“La pace è all’orizzonte, ma non è garantita”
“ La pace è all’orizzonte, ma non è ancora una certezza al 100 per cento”, ha dichiarato Tusk durante una riunione del governo polacco, sottolineando la complessità dei negoziati in corso.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, partecipante ai colloqui, ha affermato sui social che il processo di pace sta avanzando, aggiungendo che “trasparenza e onestà sono ora richieste a tutti, Russia compresa”.
La “Coalizione dei volenterosi” annunciata da Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato nuovi incontri con i rappresentanti di circa 30 Paesi, definiti “Coalizione dei volenterosi”. I consiglieri per la sicurezza nazionale di questi Stati si incontreranno in Ucraina il 3 gennaio, seguiti da un vertice dei leader previsto per il 6 gennaio in Francia.
Zelensky ha inoltre ringraziato i funzionari dell’amministrazione Trump per la disponibilità a partecipare al processo diplomatico, senza però fornire ulteriori dettagli.
Guerra e negoziati, un equilibrio fragile
Mentre le iniziative diplomatiche proseguono, la situazione sul campo resta estremamente instabile. I continui attacchi contro aree civili evidenziano quanto il percorso verso una tregua o un accordo di pace resti incerto, nonostante gli sforzi internazionali.
La distanza tra il dialogo politico e la realtà della guerra in Ucraina continua a segnare uno dei momenti più delicati del conflitto dall’invasione russa del 2022.