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Londra si ferma per i 20 anni dagli attentati del 7 luglio 2005

I rottami di un autobus a due piani fatto esplodere a Tavistock Square, nel centro di Londra, il 7 luglio 2005
I rottami di un autobus a due piani fatto esplodere a Tavistock Square, nel centro di Londra, il 7 luglio 2005 Diritti d'autore  AP Photo/Sang Tan, File
Diritti d'autore AP Photo/Sang Tan, File
Di Oman Al Yahyai Agenzie: AP
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Cinquantadue persone furono uccise e centinaia ferite da quattro attentatori suicidi che colpirono tre treni della metropolitana e un autobus a Londra

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Lunedì 7 luglio i londinesi si sono fermati in occasione del 20esimo anniversario degli attentati terroristici del 7 luglio 2005, che costarono la vita a 52 persone e provocarono il ferimento di altre 770. Gli attacchi vennero effettuati contemporaneamente su tre treni della metropolitana e su un autobus a due piani. Ad oggi, restano i più gravi mai registrati sul suolo britannico dopo l'attentato del 1988 al volo PanAm 103 vicino a Lockerbie, e rappresentano i primi attacchi suicidi di estremisti islamici nel Regno Unito.

Cerimonie e momenti di raccoglimento a Londra

In tutta la capitale sono stati osservati momenti di silenzio, deposte corone di fiori ed è stato reso omaggio alle vittime, ai sopravvissuti e ai soccorritori. Una cerimonia al memoriale di Hyde Park, dove si ergono 52 colonne d'acciaio in onore di ciascuna persona uccisa, ha richiamato sopravvissuti, famiglie in lutto e funzionari pubblici.

Soccorritori al lavoro subito dopo gli attacchi a Londra, il 7 luglio 2005
Soccorritori al lavoro subito dopo gli attacchi a Londra, il 7 luglio 2005 JANE MINGAY/2005 AP

Alle 8:50 locali - l'ora esatta in cui esplose la prima bomba - il primo ministro britannico Keir Starmer e il sindaco di Londra Sadiq Khan hanno deposto corone di fiori presso il monumento. Anche i pendolari e il personale delle stazioni colpite dalle esplosioni si sono uniti al cordoglio, rispettando un minuto di silenzio.

Dan Biddle, che ha perso entrambe le gambe nell'attacco vicino a Edgware Road, ha riflettuto sul dolore che questo giorno evoca: "Sei grato di essere sopravvissuto, ma provi un'immensa tristezza e dolore, e anche un senso opprimente di ingiustizia", ha detto, sottolineando la mancanza di un'inchiesta completa.

L'uomo ha ricordato come un compagno di viaggio, gravemente ferito, abbia strisciato nel tunnel per prestare i primi soccorsi, descrivendo il fatto come un "fenomenale atto di coraggio".

Re Carlo elogia il coraggio e la compassione dei soccorritori

Nella Cattedrale di St. Paul, durante la commemorazione sono state recitate preghiere, onorando sia le vittime che lo spirito di unità che ne è seguito. Re Carlo III, in un messaggio diffuso per l'anniversario, ha detto che i suoi "pensieri sinceri e le sue preghiere speciali rimangono con tutti coloro le cui vite sono state cambiate per sempre in quel terribile giorno d'estate".

Il sovrano ha elogiato poi lo "straordinario coraggio e la compassione" dimostrati dai soccorritori e dai londinesi comuni, invitando il Paese a "rimanere saldo contro coloro che vorrebbero dividerci".

Un uomo aiuta una persona ferita su Edgware Road a Londra, il 7 luglio 2005
Un uomo aiuta una persona ferita su Edgware Road a Londra, il 7 luglio 2005 Jane Mingay/2005 AP

Starmer ha aggiunto che "coloro che hanno cercato di dividerci hanno fallito. Siamo rimasti uniti allora e lo siamo anche adesso".

La ministra Cooper: "Uno dei giorni più bui per la Gran Bretagna"

La ministra degli Interni britannica Yvette Cooper ha definito il 7 luglio 2005 uno dei "giorni più bui" della Gran Bretagna e ha avvertito che il terrorismo - in particolare quello proveniente dagli estremisti islamici - continua a rappresentare una grave minaccia.

Ha inoltre sottolineato i pericoli emergenti dell'estremismo di destra, degli Stati ostili e delle minacce informatiche, promettendo che il governo li affronterà e contrasterà "senza sosta".

Gli attacchi del 2005 furono compiuti da quattro kamikaze, tre dei quali nati in Gran Bretagna e figli di immigrati pakistani; il quarto nato in Giamaica.

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