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Ungheria e Slovacchia non votano il piano di sicurezza energetica dell'Ue

La stazione di pompaggio del gas a Sudzhe, in Russia, vista l'11 gennaio 2009.
La stazione di pompaggio del gas a Sudzhe, in Russia, vista l'11 gennaio 2009. Diritti d'autore  AP Photo/Sergei Chuzavkov
Diritti d'autore AP Photo/Sergei Chuzavkov
Di Eleonora Vasques
Pubblicato il
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Durante la discussione tra i 27 Paesi Ue sulla riduzione della dipendenza dell'Unione dai combustibili fossili russi, Ungheria e Slovacchia si sono opposte alla tabella di marcia proposta dalla Presidenza polacca del Consiglio dell'Ue

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Lunedì Ungheria e Slovacchia hanno rifiutato di approvare un testo dell'Ue che delinea le modalità con cui l'Unione eliminerà gradualmente la sua dipendenza dal gas naturale e dal petrolio russo.

La proposta della Commissione europea è di vietare le importazioni di gas russo e di gas naturale liquefatto (Gnl) nell'Ue entro la fine del 2027. La legge dovrebbe essere proposta martedì e potrebbe comunque passare senza l'accordo dei due Paesi.

"La sicurezza energetica dell'Europa dipende dalla sua sovranità. Dobbiamo diversificare le partnership, rafforzare le infrastrutture, investire nelle energie rinnovabili e completare il mercato unico dell'energia. Il momento di agire è adesso. Continuiamo a impararlo a nostre spese", ha dichiarato ai giornalisti Paulina Hennig-Kloska, ministro polacco per il Clima e l'Ambiente.

"L'Ungheria ha posto il veto alle conclusioni del Consiglio che esortavano la Commissione europea a procedere con il piano di divieto del gas e del petrolio russo. La politica energetica è di competenza nazionale e questo mette in pericolo la nostra sovranità e la nostra sicurezza energetica. Data l'escalation in Medio Oriente, abbiamo proposto di non presentare alcun piano di questo tipo", ha scritto il ministro ungherese degli Affari esteri Péter Szijjártó su X.

La presidenza polacca, che concluderà il suo mandato a rotazione alla fine di giugno, ha chiarito che il testo non è una "conclusione formale del Consiglio", ma piuttosto una "proposta ambiziosa" volta a sondare le opinioni degli Stati membri sulla road map proposta.

Il commissario europeo per l'Energia Dan Jørgensen ha dichiarato ai giornalisti che la Commissione presenterà martedì una nuova proposta legislativa sul tema, dato il forte sostegno alla proposta.

Secondo quanto riferito, la Commissione potrebbe arrivare all'adozione del divieto tramite una maggioranza rafforzata di Paesi e una maggioranza nel Parlamento europeo.

Una maggioranza rafforzata richiede il sostegno di 15 o più dei 27 membri dell'Ue, che rappresentino almeno il 65 per cento della popolazione dell'Unione.

Lars Aagaard, ministro danese per il Clima e l'Energia, ha dichiarato lunedì ai giornalisti che la presidenza danese farà uno sforzo per "raggiungere l'approvazione politica il più velocemente possibile", aggiungendo: "Se riusciremo a concludere la legislazione prima del nuovo anno, penso che avremo fatto un lavoro straordinario".

Il carburante russo per l'Ue

Dal 2021 l'Ue ha ridotto in modo significativo le importazioni di energia dalla Russia.

Le importazioni di gas russo sono scese dal 45 per cento nel 2021 al 19 per cento nel 2024, con proiezioni che prevedono un calo al 13 per cento nel 2025.

Le importazioni di greggio dalla Russia sono diminuite dal 27 per cento nel 2022 al 3 per cento nel 2024.

Nonostante i progressi, la Russia continua a esportare gas, petrolio e materiali nucleari.

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