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In Austria 1,5 milioni di armi: quanto è sicura la legge austriaca sul possesso delle armi?

Un uomo depone una candela all'ingresso di una scuola dopo una sparatoria mortale a Graz, in Austria, martedì 10 giugno 2025.
Un uomo depone una candela all'ingresso di una scuola dopo una sparatoria mortale a Graz, in Austria, martedì 10 giugno 2025. Diritti d'autore  Heinz-Peter Bader/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Heinz-Peter Bader/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Johanna Urbancik
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Dopo la sparatoria in una scuola di Graz che ha causato 11 morti, l’Austria proclama tre giorni di lutto. Si accende il dibattito sulla legislazione sulle armi e sui controlli psicologici

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"Questo orrore non può essere espresso a parole", ha scritto il presidente austriaco Alexander van der Bellen, commentando la strage avvenuta in una scuola di Graz, dove un ex studente ha aperto il fuoco uccidendo 10 persone e ferendone gravemente altre, prima di togliersi la vita.

Il cancelliere Christian Stocker ha proclamato tre giorni di lutto nazionale e ha indetto un minuto di silenzio per mercoledì alle 10.00 in tutto il Paese.

A ventiquattro ore dall’attacco, l’Austria si interroga su come un simile gesto sia stato possibile e cresce la pressione sulla normativa che regola il possesso di armi.

Secondo la polizia, il ventunenne autore della sparatoria deteneva legalmente due armi da fuoco: una pistola Glock e un fucile. Stando al quotidiano Kleine Zeitung, almeno una di queste armi sarebbe stata acquistata pochi giorni prima dell’attacco.

Possesso di armi in Austria: "Licenze facili"

La Süddeutsche Zeitung ha riferito che, in base alla legge austriaca, è richiesta una perizia psicologica per ottenere determinate armi. Le autorità hanno confermato che il giovane aveva superato i requisiti previsti, altrimenti non avrebbe potuto acquistare legalmente. In un Paese con circa 9 milioni di abitanti, si stima che siano registrate circa 1,5 milioni di armi da fuoco.

Martedì sera, il sindaco di Graz, Elke Kahr, ha chiesto un divieto totale delle armi nel settore privato, sostenendo che le licenze vengono rilasciate “troppo facilmente”. Secondo il quotidiano Der Standard, oggi in Austria ci sono circa 400.000 armi in più rispetto a cinque anni fa.

La legislazione austriaca divide le armi in quattro categorie: le armi proibite (A), quelle soggette ad autorizzazione (B), le armi da registrare (C) e quelle meno regolamentate (D).

Le armi di categoria B, come pistole e fucili semiautomatici, richiedono una licenza, mentre quelle di categoria C e D possono essere acquistate a partire dai 18 anni, ma vanno registrate entro sei settimane. Oltre alla maggiore età e alla residenza permanente, sono necessari requisiti come affidabilità, formazione e giustificazione dell’uso.

Le armi devono essere custodite in sicurezza, solitamente in armadi blindati, e trasportate scariche in contenitori chiusi a chiave.

Il confronto con la Germania

In Germania, la normativa è simile ma più restrittiva. Anche qui esistono diverse categorie di armi e per possederle è necessaria una licenza, oltre a requisiti di affidabilità e legittima necessità. Le armi proibite sono vietate.

Dal 2013, in Germania è attivo un registro centralizzato delle armi, mentre le violazioni della normativa sono perseguite penalmente.

Il confronto fra i due Paesi riaccende il dibattito su quanto i controlli e le restrizioni siano davvero efficaci nel prevenire tragedie come quella che ha colpito Graz.

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