Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto sicurezza con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un'astensione. Sono 14 i nuovi reati introdotti dalla legge, in 39 articoli. L'opposizione ha definendo il testo repressivo e ha protestato prima del voto con un sit-in in aula
Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un'astensione, il Senato ha approvato mercoledì il decreto sicurezza, a breve convertito in legge con la pubblicazione in Gazzetta.
Se il governo, che aveva posto la questione di fiducia sia alla Camera dei deputati che al Senato, si è detto soddisfatto per l'approvazione, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha parlato di "un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini" e di "legalità e sicurezza" come pilastri della libertà, l'opposizione e molte organizzazioni della società civile hanno protestato a gran voce.
La legge, definita da molti repressiva, segna l'adozione di un approccio più duro su immigrazione e ordine pubblico. Ad aprile un gruppo di esperti delle Nazioni Unite per i diritti umani aveva definito il decreto "il più grave attacco alla libertà di protesta degli ultimi decenni”, chiedendo al governo italiano di revocarlo.
Cosa prevede il testo del decreto sicurezza: i punti principali
Il testo approvato dal Senato, diviso in 39 articoli, prevede l'introduzione di 14 nuovi reati e nove aggravanti.
Punibile la resistenza passiva, introdotto reato di rivolta nei Cpr e nelle carceri
Tra le misure più significative e più criticate del decreto, viene resa punibile la resistenza passiva per chi impedisce il compimento di atti o servizi per gestire l'ordine pubblico e la sicurezza.
Viene poi introdotta un'aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi, applicabile se il fatto è commesso all'interno di un istituto penitenziario. Viene anche creato il reato di rivolta all'interno di un istituto penitenziario. Chi vi partecipa, anche usando la resistenza passiva, rischia da uno a cinque anni di reclusione, chi promuove la protesta o la organizza rischia dai tre agli otto anni, con aggravanti in caso di danneggiamenti gravi e lesioni e possibilità di reclusione fino a 18 anni in caso di morte o lesioni gravissime.
Previsto infine un nuovo reato per reprimere eventuali proteste violente da parte di gruppi di stranieri irregolari trattenuti nei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr).
Misure per le madri detenute
Tra numerose critiche, con il decreto sicurezza diventa facoltativo l'obbligo di rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con i figli con meno di tre anni. Salvo sussista il rischio di commettere altri reati, le detenute andranno in istituti di custodia attenuata.
Viene prevista la differenziazione nelle modalità di esecuzione della pena tra la madre di figli di età fino a un anno e delle madri di figli di età da uno a tre anni. Se la pena non viene differita, per le madri di figli tra uno e tre anni la pena potrà essere eseguita presso un Icam solo se le esigenze di eccezionale rilevanza lo consentano.
Occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui
Il decreto introduce nel codice penale l'articolo il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, punibile con la reclusione in carcere da due a sette anni. Viene inserita una causa di punibilità contro l'occupante che collabori e rilasci volontariamente l'immobile.
Blocco stradale da illecito amministrativo a penale
Per chi blocca con il proprio corpo una strada o una ferrovia è disposta la reclusione in carcere fino a un mese se è da solo. Per chi agisce in gruppo la pena prevista è da sei mesi a due anni.
Modifiche al reato di deturpamento di beni pubblici
Il reato di deturpamento o imbrattamento di cose altrui se avviene su beni mobili o immobili pubblici è ora punibile con la reclusione fino a un anno e sei mesi ed è prevista una multa fino a tremila euro.
Danneggiamenti durante le manifestazioni
Il testo inasprisce le pene previste in caso di danneggiamento durante le manifestazioni in luogo pubblico, con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni e una multa fino a 15mila euro. Viene previsto l'arresto in flagranza differita se il fatto è commesso durante manifestazioni in luogo pubblico.
Misure contro i movimenti no Tav e i no ponte
Viene introdotta un'aggravante per chi commetta violenza o minacci un pubblico ufficiale per impedire la realizzazione di un'infrastruttura strategica.
Estensione del Daspo urbano
Si estende il divieto di frequentare determinate aree delle città anche a chi nei cinque anni precedenti è stato denunciato o è stato condannato anche non in via definitiva, per delitti contro il patrimonio commessi vicino a infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano.
Obbligo documento d'identità per acquistare sim telefoniche per stranieri
Per acquistare una sim telefonica un migrante dovrà presentare il documento di identità e non il permesso di soggiorno. Viene inoltre introdotta una sanzione amministrativa e disposta la chiusura dell'esercizio da cinque a trenta giorni per i gestori che non fanno rispettare quest'obbligo al cliente.
Contrasto al terrorismo e criminalità organizzata
Il decreto introduce il reato, punibile con la reclusione da due a sei anni, di detenzione di materiale con finalità di terrorismo, nei casi in cui una persona si procuri o detenga materiale contenente istruzioni sulla preparazione o sull'uso di armi, mezzi esplosivi o sostanze chimiche, o istruzioni sulle tecniche per compiere atti terroristici o sabotare i servizi pubblici essenziali.
Per chi distribuisca, divulghi o pubblicizzi materiale simile è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.
Nuove disposizioni per l'accattonaggio con minori e truffa ad anziani
La pena massima per chi usa minori per chiedere l'elemosina aumenta da tre a cinque anni di reclusione e sale da 14 a 16 l'età per la quale vine punito l'impiego di minori.
Vengono inasprite anche le pene per chi truffa gli anziani con l'introduzione di una specifica fattispecie di reato per truffa aggravata punibile con una multa dai 700 ai tremila euro e dai due ai sei anni di reclusione.
Tutela legale forze dell'ordine, armi senza licenza e bodycam per gli agenti
Per le forze dell'ordine, forze armate e agenti indagati su fatti attinenti al servizio prestato, sale fino a 10mila euro il tetto per le spese legali. Sarà possibile per gli agenti di pubblica sicurezza portare alcune armi senza licenza quando non sono in servizio.
Per le forze dell'ordine sarà possibile indossare bodycam durante i servizi di mantenimento dell'ordine pubblico.
Reati nelle stazioni ferroviarie
Viene introdotta una nuova circostanza aggravante se il reato è commesso vicino alle stazioni dei treni e delle metro o nei convogli. Si applica ai delitti non colposi contro la vita e l'incolumità pubblica individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio o che offendono il patrimonio.
Stretta sulla cannabis light
Il decreto dispone il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, trasporto, commercio, invio spedizione e consegna delle infiorescenze di canapa anche a basso contenuto di Thc. La violazione del divieto in quest'ultimo caso viene punita ai sensi del Testo unico sulle sostanze stupefacenti.
Il controverso iter del decreto sicurezza e le critiche dall'Onu per il rischio di violazioni dei diritti umani
"Siamo allarmati dal modo in cui il governo ha trasformato il disegno di legge in un decreto d'urgenza, rapidamente approvato dal Consiglio dei ministri, aggirando il Parlamento e il controllo pubblico", avevano dichiarato gli esperti dell'Onu in un comunicato stampa.
Presentato inizialmente come un disegno di legge, che avrebbe previsto tempi di discussione più lunghi in Parlamento e maggiori possibilità di apportare modifiche, il ddl è stato poi convertito in decreto legge. Uno scenario previsto dalla Costituzione in casi di emergenza ma che in questo caso ha impedito ai deputati di intervenire sul testo se non con piccoli cambiamenti.
Secondo gli esperti, le disposizioni del decreto sembrano inoltre limitare la possibilità per i singoli individui, compresi i difensori dei diritti umani, di riunirsi pacificamente per proteste e dimostrazioni, e la sua formulazione vaga potrebbe dare luogo a procedimenti giudiziari arbitrari e sanzioni severe, con conseguenze eccessivamente gravi per le persone che esercitano i propri diritti.
"Il decreto metterà inoltre a rischio la libertà di espressione e potrebbe colpire in modo sproporzionato gruppi specifici, tra cui minoranze razziali o etniche, migranti e rifugiati, con il rischio di discriminazioni e violazioni dei diritti umani", si legge nel comunicato stampa dell'Onu.