Famosi da decenni per la tolleranza per le droghe leggere nei coffee shop, i Paesi Bassi stanno provando a legalizzare l'intera filiera dalla produzione al consumo. Il progetto pilota fino al 2029
I Paesi Bassi hanno avviato lunedì un'iniziativa per la vendita legale di cannabis nei coffee shop di dieci città. Dato che la produzione di marijuana è ancora illegale, sono stati autorizzati dieci produttori da cui i negozi potranno rifornirsi.
Si tratta di un progetto del governo per gestire al meglio la produzione e la vendita della cosiddetta "erba", il cui consumo da decenni è semplicemente tollerato nei caffè dei Paesi Bassi.
"L'erba è stata venduta legalmente qui per 50 anni, ma la produzione non è mai stata legale. Quindi è finalmente giunto il momento di porre fine a questa situazione folle e inspiegabile e di renderla un settore professionale legale", ha dichiarato Rick Bakker, direttore commerciale di Hollandse Hoogtes, uno dei produttori autorizzati.
L'azienda di Bakker a Bemmel, vicino al confine con la Germania, è indistinguibile dalle serre circostanti che producono pomodori e peperoni. Eppure produce 200 chilogrammi di marijuana a settimana ed è uno dei maggiori produttori coinvolti nel progetto del governo.
Quali sono le città nei Paesi Bassi che vendono marijuana legale
Pionieri nella depenalizzazione dell'erba fin dagli anni '70, i Paesi Bassi sono diventati più conservatori. Amsterdam, da tempo una calamita per i fumatori di marijuana, negli ultimi anni ha chiuso i coffee shop e ha vietato di fumare erba in alcune delle strade del centro storico.
Circa 80 coffee shop partecipano dunque all'esperimento, che i sostenitori sperano possa porre fine a un'anomalia legale di lunga data.
Nei Paesi Bassi è infatti possibile da decenni acquistare e vendere piccole quantità di cannabis senza timore di essere perseguiti, ma la coltivazione commerciale rimane illegale.
I comuni coinvolti dall'esperimento, che dovrebbe durare fino al 2029, sono: Arnhem, Almere, Breda, Groningen, Heerlen, Maastricht, Nijmegen, Tilburg, Voorne aan Zee e Zaanstad.
La cannabis legale è di migliore qualità e più sicura, dicono i produttori
"Facciamo un test completo, microbico, sui cannabinoidi, sui terpeni, sui lieviti, sui batteri anaerobici e sui metalli pesanti. Quindi è molto, molto controllato", ha detto ancora Rick Bakker di Hollandse Hoogtes.
L'azienda non usa pesticidi e regola le condizioni di coltivazione, ha anche un occhio di riguardo per l'ambiente. L'impianto di produzione ricava l'energia da pannelli solari e utilizza imballaggi biodegradabili.
"È anche una grande opportunità per vedere come funziona la cooperazione all'interno della catena chiusa tra coltivatori legali, proprietari di coffeeshop e tutte le altre autorità coinvolte", ha detto il sindaco di Breda, Paul Depla, quando è stata lanciata la prima fase nel 2023.
L'esperimento "è davvero un compromesso politico", secondo Derrick Bergman, presidente dell'Unione per l'Abolizione della Proibizione della Cannabis.
Il piano risale al 2017, quando i partiti politici cristiani e quelli favorevoli alla legalizzazione si accordarono per una prova, dopo il fallimento di una proposta di legge per la depenalizzazione della produzione. Il governo valuterà i risultati dell'esperimento nel 2029.
"Un gruppo di ricerca, consigliato da un comitato di orientamento e valutazione indipendente, sta esaminando gli effetti di una filiera controllata di cannabis su criminalità, sicurezza e salute pubblica", ha dichiarato il governo in un comunicato.
Se il piano funzionasse potrebbe essere esteso all'hashish già dal prossimo giugno, secondo media olandesi.