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Fact-checking: Romania, l'Europa ha bloccato la candidatura di Călin Georgescu?

Ritratto di Calin Georgescu, vincitore del primo turno delle elezioni presidenziali, poi annullate dalla Corte costituzionale, 5 marzo 2025.
Ritratto di Calin Georgescu, vincitore del primo turno delle elezioni presidenziali, poi annullate dalla Corte costituzionale, 5 marzo 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Estelle Nilsson-Julien
Pubblicato il
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Dopo che l'ultranazionalista romeno Călin Georgescu è stato squalificato dalla corsa presidenziale del Paese, è apparsa sui social media una serie di post che incolpava l'Ue. Euroverify li ha verificati

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Utenti online sostengono che l'Unione europea abbia vietato al candidato ultranazionalista romeno Călin Georgescu di partecipare alle elezioni presidenziali che si terranno a maggio.

In un post su X, un attivista politico tedesco di estrema destra ha attribuito il divieto alla "dittatocrazia dell'Ue". Un altro utente ha affermato che l'Europa stava vietando ai candidati di presentarsi alle elezioni in Romania.

Diversi account affermano inoltre di mostrare manifestanti che protestano contro la presunta corruzione dell'Ue.

Se è vero che centinaia di persone sono scese in strada dopo la squalifica di Georgescu dalla corsa presidenziale, il loro numero non si è mai avvicinato alle migliaia di persone mostrate nei video online.

Infatti, una ricerca inversa per immagini condotta da Euroverify ha rivelato che le foto provengono da proteste anti-corruzione in Serbia, non in Romania.

False post on X claiming to show Romanians marching against the EU
False post on X claiming to show Romanians marching against the EU X

Sebbene Georgescu abbia vinto il primo turno delle elezioni presidenziali a novembre, i risultati sono stati annullati dalla Corte costituzionale del Paese.

Rapporti d'intelligence che sono stati declassificati hanno rivelato una campagna sostenuta dai russi per influenzare gli elettori sui social media, particolarmente su TikTok.

Il successo sulla piattaforma cinese di Georgescu, che è un feroce critico della Nato e dell'Ue, gli è valso il soprannome di "Messia di TikTok".

La sentenza della Corte costituzionale romena contro Georgescu

Questa ondata di disinformazione online arriva dopo una sentenza di inaccettabilità della candidatura del politico, indipendente ma sostenuto da partiti di destra come l'Alleanza per l'Unione dei Romeni, emessa a marzo dalla Corte costituzionale del Paese.

È stata l'alta corte romena dunque, non l'Ue, a confermare la decisione di respingere la candidatura di Georgescu nella ripetizione del primo turno elettorale previsto per maggio.

In precedenza, la Commissione elettorale centrale aveva sospeso la candidatura di Georgescu. Questo organo ha il potere di respingere i candidati che non soddisfano i requisiti minimi richiesti per ricoprire la carica presidenziale.

Le candidature vengono valutate caso per caso, il che significa che il politico romeno, con un carriera passata alle Nazioni Unite, potrebbe riprovarci in politica in futuro.

A metà marzo, l'organismo ha anche sospeso dalla partecipazione alla corsa presidenziale l'europarlamentare Diana Sosoaca, leader di S.o.s Romania, partito ultranazionalista noto per le sue posizioni pro-Russia.

In una diretta Facebook trasmessa durante la sentenza, Sosoaca ha detto ai suoi follower che "questo dimostra che gli americani, gli ebrei e l'Unione Europea hanno complottato per truccare le elezioni rumene prima che iniziassero".

Cosa ha fatto la Commissione europea

La Commissione europea ha adottato misure per affrontare le interferenze straniere nelle elezioni in Romania, ma non ha vietato i candidati.

A dicembre, la Commissione ha annunciato l'avvio di un procedimento legale contro TikTok, a causa di una "sospetta violazione" della legge sui servizi digitali.

La piattaforma è accusata di non aver mitigato i rischi che hanno minacciato l'integrità delle elezioni rumene di novembre.

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