Aiuti militari all'Ucraina, rimpatri dei migranti e riduzione della burocrazia saranno sul tavolo degli eurodeputati per una sessione plenaria che si preannuncia ricca di discussioni
In un momento di crescenti tensioni tra Europa e Stati Uniti e tra due importanti vertici dei leader europei sulla difesa, gli eurodeputati stanno raggiungendo Strasburgo per una sessione plenaria del Parlamento ricca di dibattiti controversi. Ecco una selezione dei temi più interessanti da seguire questa settimana.
Gli eurodeputati sono divisi sugli aiuti militari all'Ucraina
Mercoledì 12 marzo, gli eurodeputati voteranno una risoluzione che esorta l'Ue a mantenere il suo sostegno all'Ucraina, anche se gli Stati Uniti dovessero ritirare il loro appoggio. La risoluzione, che non è legislativa, si concentra anche sui contributi europei alle garanzie di sicurezza necessarie per assicurare la pace in Ucraina dopo la guerra, una questione su cui gli Stati membri dell'Ue rimangono profondamente divisi.
Oltre a questo voto, sono previsti diversi dibattiti relativi alla guerra russa in Ucraina. Martedì mattina, gli eurodeputati valuteranno l'esito del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, mentre nel pomeriggio le discussioni si concentreranno sull'imminente Libro bianco sul futuro della difesa europea, che sarà presentato a breve dalla Commissione.
L'ordine del giorno di mercoledì prevede due dibattiti: uno sull'uso dei beni russi congelati per sostenere l'Ucraina e un altro sull'eliminazione graduale dell'energia russa nei Paesi Ue.
Mentre le risoluzioni a favore dell'Ucraina ricevono generalmente un ampio sostegno in aula, i dibattiti sul tema rimangono contesi. "Siamo assolutamente contrari al dispiegamento di truppe europee in Ucraina", ha dichiarato un portavoce del gruppo Patriots for Europe durante una conferenza stampa.
Ci si aspetta tensione sulle politiche di rimpatrio dei migranti
Martedì 11 marzo, la Commissione europea presenterà a Strasburgo la cosiddetta "direttiva rimpatri", un nuovo quadro giuridico volto ad accelerare le procedure di rimpatrio dei richiedenti asilo respinti nei Paesi di origine.
Lo stesso giorno, gli eurodeputati daranno una prima valutazione della proposta, che mira ad aumentare il tasso di rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi che non hanno diritto a rimanere nell'Ue. Attualmente, solo un cittadino straniero su quattro a cui viene ordinato di lasciare uno Stato membro dell'UEeviene effettivamente espulso.
Una fonte che ha familiarità con la questione ha riferito a Euronews che la proposta della Commissione non includerà la discussione sui centri di rimpatrio, quelle strutture al di fuori del territorio Ue dove i migranti verrebbero ospitati in attesa di essere rimpatriati. L'idea è circolata dopo che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sollevato la questione.
Tuttavia, il dibattito si preannuncia teso, con i partiti della destra radicale che chiedono procedure più rapide e politiche più severe per combattere l'immigrazione irregolare, mentre i gruppi di sinistra sottolineano la necessità di sostenere i diritti fondamentali dei migranti.
Prosegue il dibattito per ridurre la burocrazia
Lunedì 10 marzo il Parlamento discuterà il cosiddetto "pacchetto Omnibus", una recente proposta della Commissione volta a ridurre la burocrazia e a semplificare la legislazione per le imprese e i cittadini dell'Ue.
La scorsa settimana, il Partito Popolare Europeo (Ppe), il gruppo più numeroso dell'Assemblea, ha inviato una lettera alla presidente del Parlamento Roberta Metsola, come riportato da Euronews, chiedendo una procedura accelerata. L'obiettivo del Ppe è quello di approvare rapidamente una parte specifica del pacchetto, la cosiddetta proposta "Stop the Clock", che mira a rinviare alcuni requisiti sulla sostenibilità aziendale e sulla rendicontazione della due diligence.
Metsola annuncerà la richiesta del Ppe all'apertura della sessione e il voto avrà luogo nella prossima sessione plenaria di aprile. Tuttavia, si prevede che il dibattito sarà acceso, poiché Socialisti e Democratici (S&D) e Renew Europe non hanno fretta di approvare le nuove regole.
Una possibile conseguenza potrebbe essere un'alleanza tra il Ppe e i gruppi di destra Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) e Patrioti per l'Europa (Pfe), una coalizione talvolta indicata come "Maggioranza Venezuela".
Il riconoscimento transfrontaliero della genitorialità
Mercoledì 12 marzo il Parlamento discuterà una proposta della Commissione per garantire che la genitorialità stabilita in uno Stato membro dell'Ue sia automaticamente riconosciuta in tutti gli altri.
Tuttavia, la questione rimane controversa a causa delle preoccupazioni per i bambini nati da maternità surrogata e per quelli nati da coppie dello stesso sesso. Poiché la maternità surrogata e le unioni omosessuali sono regolamentate in modo diverso nei vari Stati membri, alcuni governi si oppongono all'obbligo di riconoscere la genitorialità stabilita in base alle leggi di un altro Paese.
Di conseguenza, secondo i dati della Commissione, circa due milioni di bambini rischiano di vedersi declassare lo status giuridico dei genitori quando si trasferiscono in un altro Paese dell'Ue.
La proposta richiede l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio, che non è ancora arrivata. I deputati faranno pressione sui rappresentanti del Consiglio e della Commissione in aula per spiegarne i motivi.