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Bruxelles sospende l'esenzione dal visto per i diplomatici georgiani, mentre proseguono le proteste

Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha sospeso i colloqui con l'UE fino al 2028
Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha sospeso i colloqui con l'UE fino al 2028 Diritti d'autore  Irakli Gedenidze/AP
Diritti d'autore Irakli Gedenidze/AP
Di Jorge Liboreiro & video by Aïda Sanchez Alonso
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Bruxelles sospende l'esenzione dal visto per i diplomatici georgiani. La proposta della Commissione si applicherà solo ai titolari georgiani di passaporti diplomatici e di servizio, esentando la popolazione in generale

La Commissione europea ha proposto di sospendere il regime di esenzione dal visto per i diplomatici e i funzionari georgiani in risposta alla violenta repressione dei manifestanti, che da settimane scendono in piazza per denunciare il graduale allontanamento del partito al governo dall'Europa e il suo avvicinamento alla Russia.

Le manifestazioni, giunte al 22° giorno, sono iniziate a fine novembre dopo che il primo ministro Irakli Kobakhidze ha annunciato inaspettatamente che non avrebbe portato avanti i colloqui per l'adesione all'Ue fino al 2028, nonostante una disposizione della Costituzione che obbliga gli organi statali a "prendere tutte le misure nell'ambito delle loro competenze" per garantire l'integrazione della Georgia.

La violenta repressione dei manifestanti pro-Ue ha portato a scontri caotici nelle strade, all'arresto di esponenti dell'opposizione, a numerose segnalazioni di feriti e a centinaia di arresti, insieme alle accuse di percosse, torture e rapine per mano della polizia.

L'indignazione è stata aggravata dalla serie di irregolarità che hanno caratterizzato le elezioni parlamentari di ottobre, che hanno visto il partito di Kobakhidze ottenere la maggioranza.

Regno Unito e Stati Uniti hanno introdotto sanzioni contro funzionari georgiani

All'inizio della settimana, l'Alto rappresentante Kaja Kallas ha presentato la prima proposta di sanzionare i funzionari georgiani responsabili della repressione. Ma il suo piano è stato bloccato dall'Ungheria e dalla Slovacchia, che lo hanno denunciato come un'interferenza negli affari interni. Giorni dopo, Regno Unito e Stati Uniti hanno introdotto sanzioni contro alcuni funzionari georgiani.

Kallas, tuttavia, ha ottenuto un sostegno sufficiente per sospendere l'esenzione dal visto per i diplomatici georgiani, una misura considerata molto meno incisiva delle sanzioni.

"È il mio primo veto ungherese, ma posso garantire che non sarà l'ultimo", ha dichiarato Kallas.

"Con le sanzioni, abbiamo bisogno di 27 persone a bordo. Quindi, purtroppo, non ci siamo. Ma credo che la (sospensione) del regime di esenzione dal visto sia il primo passo e sia anche simbolico".

È il mio primo veto ungherese, ma posso garantire che non sarà l'ultimo
Kaja Kallas, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

La proposta della Commissione, pubblicata venerdì, richiede solo la maggioranza qualificata degli Stati membri per essere approvata, privando Ungheria e Slovacchia del potere di veto.

La sospensione è limitata ai titolari di passaporti diplomatici

La portata della sospensione è limitata ai titolari di passaporti diplomatici e di servizio, il che significa che solo chi lavora per le istituzioni statali dovrà ottenere un visto. In precedenza, gli Stati membri avevano segnalato la loro forte riluttanza ad applicare la restrizione alla popolazione in generale, temendo effetti negativi per chi protesta nelle strade.

"La Commissione ha dichiarato in un comunicato stampa che le agevolazioni in materia di visti, come tempi di richiesta più brevi, tariffe più basse e l'obbligo di presentare un minor numero di documenti giustificativi, non si applicheranno più ai titolari georgiani di passaporti diplomatici e ufficiali. L'attuazione della misura spetterà alle autorità nazionali in uno spirito di "sincera cooperazione", ha osservato l'esecutivo, in quello che suona come un avvertimento all'Ungheria e alla Slovacchia.

I georgiani godono dell'esenzione dal visto per l'ingresso nel blocco dal 2017, nell'ambito di un approccio strategico volto ad approfondire i legami con il vicinato orientale, applicato anche a Moldavia e Ucraina. Di conseguenza, i cittadini georgiani possono entrare nell'area Schengen e rimanere per 90 giorni senza dover richiedere un visto.

Ma negli ultimi mesi, le azioni del partito al governo, Sogno Georgiano, hanno messo in dubbio la conformità del Paese ai requisiti di base per godere di tale beneficio.

Nel suo ultimo rapporto, la Commissione ha concluso che la Georgia non soddisfa più tutti i criteri necessari per l'esenzione dal visto e ha chiesto, tra l'altro, l'abrogazione di due leggi controverse che riguardano le Ong e i diritti delle persone LGBTQ+, che hanno sollevato paragoni con il Cremlino e hanno portato a un arresto de facto dei colloqui di adesione.

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