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Intelligence Germania: la Nato potrebbe rispondere alla guerra ibrida della Russia in Occidente

FILE: Nuovi carri armati Leopard 2 A7V dell'esercito tedesco in piedi sul terreno della caserma durante la cerimonia di consegna del Battaglione carri armati 104 a Pfreimd, 3 febbraio 2023
FILE: Nuovi carri armati Leopard 2 A7V dell'esercito tedesco in piedi sul terreno della caserma durante la cerimonia di consegna del Battaglione carri armati 104 a Pfreimd, 3 febbraio 2023 Diritti d'autore  Daniel Karmann/dpa via AP
Diritti d'autore Daniel Karmann/dpa via AP
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Secondo il capo dell'intelligence tedesca, gli atti di sabotaggio di Mosca contro obiettivi occidentali potrebbero spingere la Nato a invocare la clausola di difesa prevista dall'articolo 5 del Trattato dell'Alleanza atlantica

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Le tattiche di guerra ibrida della Russia contro l'Occidente potrebbero portare la Nato a invocare la clausola di mutua difesa prevista dall'alleanza.

È l'avvertimento lanciato da Bruno Kahl, capo del Servizio federale di intelligence tedesco (Bnd), che fatto sapere mercoledì di aspettarsi che la Russia aumenti i suoi attacchi ibridi. Tra le minacce di Mosca ci sarebbero atti di sabotaggio fisico, incendi dolosi e attacchi informatici, oltre alle note campagne di disinformazione.

Durante un evento presso il think tank Dgap a Berlino, Kahl ha detto che "l'ampio uso di attacchi ibridi da parte della Russia aumenta il rischio che la Nato prenda in considerazione la possibilità di invocare la clausola di mutua difesa di cui all'articolo 5".

L'articolo 5 del Trattato dell'Alleanza atlantica impegna tutti i Paesi membri della Nato a venire in aiuto di qualsiasi membro la cui sovranità o il cui territorio siano attaccati.

"Allo stesso tempo, il crescente aumento del potenziale militare russo significa che un confronto militare diretto con la Nato diventa un'opzione plausibile per il Cremlino", ha aggiunto.

Kahl ha detto che, secondo un'analisi dell'intelligence tedesca, i capi del ministero della Difesa russo dubitano che l'articolo 5 possa venire effettivamente invocato in caso di attacco a uno Stato membro.

Sabotaggi e attacchi informatici colpiscono l'Europa da mesi

All'inizio di novembre, il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha avvertito che Mosca sta conducendo "un'intensificazione della campagna di attacchi ibridi" contro obiettivi occidentali e ha affermato che il fronte della guerra russa in Ucraina si è esteso alla regione baltica e all'Europa.

La scorsa settimana sono stati tagliati due cavi di comunicazione sottomarini che collegano Germania e Finlandia. Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha dichiarato che sembra trattarsi di un atto di sabotaggio e di una "azione ibrida", anche se il colpevole è sconosciuto.

Negli ultimi mesi, in Europa si sono verificati diversi attacchi incendiari e un gran numero di attacchi informatici, che si ritiene siano opera della Russia. Il Cremlino ha sempre negato la responsabilità di tali incidenti.

Mosca vuole "indebolire l'unità occidentale"

Kahl ha affermato che l'esercito russo sarà probabilmente in grado di attaccare la Nato entro il 2030, ma che se dovesse colpire uno o più membri, non lo farebbe per impadronirsi del territorio. Piuttosto, Mosca cercherebbe di indebolire l'unità occidentale e la Nato come alleanza.

"Non è necessario inviare eserciti e carri armati verso ovest, è sufficiente posizionare pochi militari nei Paesi del Baltico per proteggere le minoranze russe presumibilmente minacciate o per tutelare i confini alle isole Svalbard", ha aggiunto Kahl.

L'Istituto internazionale per gli Studi strategici (Iiss), un think tank che si occupa di sicurezza globale, ha affermato negli scorsi giorni che i governi occidentali hanno mezzi coordinati limitati per difendersi da operazioni ibride più frequenti e spregiudicate da parte di Mosca.

"Finché la Nato e gli Stati membri europei saranno in disaccordo su come rispondere in modo più deciso alla guerra ibrida del Cremlino, l'Europa rimarrà vulnerabile", ha scritto Charlie Edwards, consulente dell'Iiss.

A luglio, a margine di un vertice Nato, il primo ministro danese, Mette Frederiksen, ha dichiarato che la Russia "ci attacca ogni giorno" con tattiche di guerra ibrida.

"Penso che dobbiamo prenderla molto più seriamente, siamo semplicemente troppo educati", ha concluso.

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