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Germania: la dissidente russa rilasciata potrà sposare la compagna

L'artista russa Aleksandra Skochilenko rilasciata il primo agosto durante un grande scambio di prigionieri
L'artista russa Aleksandra Skochilenko rilasciata il primo agosto durante un grande scambio di prigionieri Diritti d'autore AP/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore AP/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Maria Michela Dalessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'artista dissidente russa era stata condannata a sette anni di carcere nel 2023 dopo aver sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato di San Pietroburgo con messaggi contro la guerra in Ucraina

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Tornare liberi dopo due anni di detenzione e poter sposare la propria compagna: la nuova vita di Aleksandra Skochilenko in Germania passa anche dai diritti civili. A differenza della Russia, dove i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono vietati, il Paese europeo permette le unioni civili.

L'artista e dissidente russa, rilasciata il 1 agosto nel più grande scambio di prigionieri tra Russia e Occidente dalla Guerra Fredda, potrà ora sposarsi con la compagna Sonya Subbotina.

Chi è Aleksandra Skolichenko, condannata a 7 anni di carcere ora libera

Aleksandra Sasha Skochilenko, 33 anni, è una artista di musica, disegno e scrittura, e un impegno costante per la sensibilizzazione sulle malattie mentali.

A poco più di un mese dall'inizio dell'invasione russa, il 31 marzo 2022, Sasha entra in un supermercato di San Pietroburgo e sostituisce i prezzi dei prodotti sugli scaffali con cartellini contenenti i nomi delle vittime di Mariupol e le informazioni sui crimini di guerra commessi dalle forze armate russe in Ucraina. Su segnalazione di un cliente del supermercato l’11 aprile viene arrestata e interrogata per ore: l’accusa è di “diffusione pubblica di informazioni consapevolmente false sull’utilizzo delle forze armate della Federazione Russa”. Il 16 novembre 2023 viene condannata a sette anni di carcere ai sensi dell’articolo 207.3 del codice penale sul “discredito delle forze armate”.

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