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EU DECODED: La carne coltivata in laboratorio arriverà presto nei supermercati?

EU DECODED: La carne coltivata in laboratorio arriverà presto nei supermercati?
Diritti d'autore  euronews
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Di Isabel Marques da Silva
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In questo episodio parliamo di nuovi modi di produrre la principale fonte di proteine per l'essere umano: la carne. Olanda, Spagna e Germania sono all'avanguardia nello sviluppo di carne a base cellulare, ma in Italia è già stata vietata. Quanto è urgente che l'UE stabilisca norme comuni a riguardo?

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Per coltivare la carne in laboratorio, le cellule vengono prelevate da animali vivi e moltiplicate in bioreattori. La materia risultante viene poi arricchita con fibre e altri elementi per aggiungere consistenza e nutrimenti. Si prevede che la carne sintetica, essendo priva di ossa e pelle, venga usata soprattutto per hamburger, crocchette e salsicce. 

Sebbene circa il 40% della ricerca in questo settore sia condotta da enti privati in Europa, la Commissione europea non ha ancora stabilito, nell'ambito del regolamento sui nuovi alimenti, norme comuni per la commercializzazione nell'UE.  

"Se un'azienda vuole richiedere l'autorizzazione a commercializzare un nuovo alimento, in questo caso la carne a base cellulare, presenta la richiesta e l'Autorità per la sicurezza alimentare (EFSA) dà un parere scientifico", ha dichiarato Gerardo Fortuna di Euronews. 

La Commissione europea, che ha l'ultima parola sull'approvazione o meno, si attiene di solito al parere scientifico dell'EFSA, secondo Fortuna. 

L'Italia è stata il primo Paese dell'Unione europea a vietare il nuovo alimento, ma quasi la metà dell'UE ha espresso preoccupazioni per il suo potenziale impatto sugli allevatori, tra cui Francia, Grecia e Romania. 

Quest'anno è stata inviata alla Commissione europea una lettera firmata da 12 Stati membri con la richiesta di avviare un dibattito pubblico e una valutazione dell'impatto socioeconomico.

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© Pilar Montero
"I cittadini europei devono sapere a cosa vanno incontro, cosa c'è in ballo dal punto di vista etico in termini di rapporti con esseri umani e animali"
Céline Imart
Europarlamentare; centro-destra, Francia

Una questione di tradizioni ed etica?

Chi ha dubbi sulla carne sintetica teme che possa rimpiazzare gli allevamenti tradizionali e che il processo di produzione richieda troppa energia e troppa acqua.  

Chi è favorevole cita il benessere degli animali e i vantaggi della riduzione degli allevamenti, tra cui le minori emissioni di CO2. 

Abbiamo chiesto ad alcune persone per le strade di Roma e di Berlino cosa pensano di questo nuovo alimento. 

"Penso che abbia senso per chi cerca il gusto e la consistenza della carne, ma non vuole uccidere animali", ha detto un residente di Berlino. "Sono contrario ai cibi processati e ultraprocessati. Non so se la carne sintetica rientri nei cibi processati, ma penso di sì", ha aggiunto un romano. 

Ma quest'innovazione non solleva solo questioni economiche, è anche una questione di etica, sostiene Céline Imart, politica francese di centro-destra ed europarlamentare nella Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale. 

"Penso che sia davvero importante fare luce e avviare un dibattito e un dialogo con elementi realmente basati sulla scienza. I cittadini europei devono sapere a cosa vanno incontro, cosa c'è in ballo dal punto di vista etico in termini di rapporti con esseri umani e animali, se ci impegniamo a produrre carne sintetica con bioreattori", ha dichiarato a EU DECODED. 

E l'etichettatura? Fa differenza chiamarla "carne sintetica", "carne prodotta in laboratorio" o "carne senza macellazione"? Gli esperti dicono di sì. Ma la grande domanda resta: la mangeremmo davvero? 

Scopri maggiori dettagli nel video! 

Giornalista: Isabel Marques da Silva 

Produzione: Pilar Montero López 

Produzione video: Zacharia Vigneron 

Grafica: Loredana Dumitru 

Coordinamento editoriale: Ana Lázaro Bosch e Jeremy Fleming-Jones

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