Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha illustrato la sua agenda economica alla Fiera internazionale di Salonicco, concentrandosi sulla crescita dei salari, sull'occupazione e sulle sfide climatiche. Ecco i dettagli
Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha presentato la sua agenda economica per il prossimo anno durante il suo discorso annuale alla Fiera internazionale di Salonicco.
Mitsotakis ha descritto nove sfide per il suo governo, tra queste spiccano la convergenza dei salari del settore pubblico e privato, la crescita dell'occupazione, la transizione verde e la risposta efficace alla crisi demografica e climatica.
"Oggi non porto con me un bagaglio di benefici frivoli, ma solo suggerimenti per opzioni utili ed efficaci", ha detto Mitsotakis, in un momento in cui otto Stati, tra cui grandi economie come Italia e Francia, sono già stati messi sotto sorveglianza dalla Commissione europea per eccesso di spesa. "Personalmente non permetterò che questo accada in Grecia", ha aggiunto.
Tra le 45 misure annunciate dal premier greco, ci sono pensioni più alte per due milioni di pensionati a partire dall'inizio del prossimo anno e un nuovo aumento del salario minimo a partire da aprile.
Piano di spesa di 3 miliardi di euro
Il governo prevede di spendere 3 miliardi di euro per le misure solo nel 2025, pari all'1,5 per cento del Pil.
Il Paese mediterraneo si sta ancora riprendendo dalla crisi di bilancio del periodo 2009-2018 che ha spazzato via quasi un quarto della sua economia e ha quasi fatto uscire la Grecia dall'Eurozona. Sono stati attuati molti anni di misure di austerità che hanno ridotto i salari e le pensioni.
Tuttavia, i greci hanno avuto una ripresa costante e il salario medio è aumentato nel corso degli anni. D'altra parte, la disoccupazione è ancora la seconda più alta dell'Ue, pari al 10. Anche il potere d'acquisto è tra i più bassi del blocco.
La lotta al cambiamento climatico e la transizione verde sono importanti per la Grecia, perché gli incendi e le inondazioni devastanti hanno avuto effetti molto negativi sulle finanze pubbliche.