L'analisi è stata condotta da Pan Europe su 23 fiumi in 10 Paesi europei
Un'analisi congiunta su 23 campioni di acque superficiali e sei di acque sotterranee provenienti da dieci Paesi dell'Ue ha portato alla luce alti livelli di Tfa, una sostanza chimica estremamente persistente non troppo conosciuta e non regolamentata.
La contaminazione è stata riscontrata in Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia, Germania, Austria, Spagna, Croazia, Bulgaria e Svezia.
L'indagine è stata condotta dalle organizzazioni che fanno parte della Rete europea di azione sui pesticidi (Pan), che hanno chiesto una rapida azione da parte della politica.
Il Tfa è un prodotto di degradazione dei pesticidi PFAS, dei gas F e di altre sostanze chimiche estremamente persistenti (PFAS). Attualmente non è strettamente regolamentato, in quanto è classificato come “non rilevante” dalle autorità europee.
Le concentrazioni riscontrate nei campioni d'acqua erano 70 volte superiori alla contaminazione media di tutti i PFAS esaminati messi insieme, secondo le analisi condotte dal Karlsruhe Water Technology Centre.
Helmut Burtscher-Schaden, biochimico dell'organizzazione ambientalista Global 2000, ha dichiarato: “Il Tfa può essere trovato ad alti livelli anche lontano dalle regioni industriali. Concentrazioni altrettanto elevate di PFAS più importanti si riscontrano di solito solo nei punti caldi della contaminazione”.
Secondo Pan Europe, la Direttiva quadro sulle acque dell'Ue, entrata in vigore nel 2000, avrebbe dovuto prevenire questa contaminazione in base all'articolo 4, che impone agli Stati membri di adottare le misure necessarie per invertire la concentrazione di inquinanti derivanti dall'attività umana.
Il fiume Mehaigne in Belgio è un esempio di fiume inquinato da Tfa. Sulla base dei 23 campioni prelevati dalle acque sotterranee e superficiali, il Mehaigne è il terzo fiume più inquinato d'Europa, dopo l'Elba in Europa centrale e la Senna.
La questione della qualità dell'acqua è uno dei temi della Settimana verde europea, in corso fino a giovedì a Bruxelles. Il ministro per la Transizione climatica di Bruxelles Alain Maron ha dichiarato: “Dobbiamo orientarci verso altri modi di produzione. Francamente, non vedo come possiamo liberarci dei PFAS se non smettendo di disperderli in natura”.