Le priorità del Belgio alla presidenza dell'Unione europea

Alexander De Croo è primo ministro del Belgio dal 2020
Alexander De Croo è primo ministro del Belgio dal 2020 Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Di Gregoire Lory
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Il primo gennaio 2024 comincia il semestre di presidenza del Belgio al Consiglio dell'Unione europea: Green Deal, bilancio e allargamento a Est saranno i temi principali

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"Proteggere, rafforzare, prevenire" è il mantra della presidenza, che comincerà il primo gennaio 2024. Il Paese che ospita le sedi delle istituzioni comunitarie prenderà le redini in un semestre turbolento, quello che porta alle elezioni europee di giugno.

Sarà difficile quindi portare a termine tutti i 150 dossier legislativi sul tavolo: il governo di Bruxelles vuole dare la priorità alla tutela dei cittadini e alle decisioni fondamentali per il futuro dell’Unione, come spiega il primo ministro Alexander De Croo.

"Il secondo elemento è rafforzare la nostra economia. Un'economia che crea prosperità r occupazione che finanzia la nostra solidarietà sociale. Bisogna sostenere l'economia nella transizione verso la sostenibilità, con un'industria che ci aiuti a raggiungere gli obiettivi del Green Deal.

Il Green Deal al centro del semestre

La politiche ambientali saranno cruciali nel semestre di presidenza belga: si cercherà un accordo sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti e sul regolamento imballaggi, che prevede norme stringenti per il riutilizzo e il riciclo delle confezioni. 

Ma è anche tempo di stabilire gli obiettivi per il 2040, un tassello ancora mancante nel percorso verso la neutralità climatica dell'Unione europea entro il 2050.

"Prima di allargarci, dobbiamo migliorarci"
Alexander De Croo
Primo ministro dell'Ungheria

Allargamento dell'Ue: una questione complicata

L'arte del compromesso belga sarà necessaria anche per raggiungere un'intesa sulla revisione del bilancio dell'Unione, il cosiddetto quadro finanziario pluriennale su cui i capi di Stato e di governo non sono riusciti a mettersi d'accordo nell'ultimo Consiglio europeo.

Sullo sfondo, ma non troppo, resta la questione dell'allargamento: con diversi Paesi dei Balcani occidentali e dell'Est Europa che bussano alle porte dell'Unione.

"Bisogna rendere la nostra Europa più efficiente. Prima di allargarci, dobbiamo migliorarci. Dobbiamo diventare più bravi nel prendere decisioni più rapide, che ci aiutino a mantenere la nostra unità", ha detto De Croo in proposito.

I presagi favorevoli, quantomeno, non mancano: a gennaio 2024 ricorrono infatti i vent'anni dal più grande allargamento dell'Unione europea verso Est, con dieci nuovi Stati membri in un colpo solo.

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